La Vis, Girardi commissario
L’attuale tutor prenderà servizio il 5 giugno. Rossi: situazione di stallo pericolosa
La Provincia delibera il commissariamento della Cantina La Vis: si ripete il film visto nel 2010. L’attuale tutor, Girardi, sarà commissario dal 5 giugno, a meno di un’improbabile svolta. Intanto per il dopo Schelfi sale il pressing su Fracalossi.
TRENTO Una giunta straordinaria della Provincia ieri ha deliberato il commissariamento della Cantina La Vis. Ma il provvedimento non entrerà subito in vigore: saltasse l’ultimo tentativo di mediazione con le banche creditrici, previsto per il 29 maggio, il commissario prenderebbe il potere scalzando il cda solo il prossimo 5 giugno. Una formulazione anomala del provvedimento, che però non dovrebbe creare problemi dato che c’è comunque l’affiancatore Andrea Girardi a controllare. Il commissario sarà lo stesso Girardi.
La decisione dell’esecutivo è arrivata dopo la relazione di Girardi, che, come ha spiegato il governatore Ugo Rossi, ha segnalato «una situazione in fase di stallo nella definizione del piano di risanamento non ancora definito; la mancanza dell’attestazione esterna del piano; la mancanza del via libera delle banche creditrici. Questo stallo — ha aggiunto — determina una situazione di pericolo per la continuità aziendale, il cui mantenimento è l’obiettivo della giunta». Non è una questione di « parteggiare per qualcuno» ha proseguito Rossi. A fine marzo Piazza Dante aveva nominato l’affiancatore Girardi, che ha sorvegliato l’operato del cda e dell’amministratore delegato Marco Zanoni. Inoltre ha messo in campo una fidejussione a favore di Casa Girelli tramite Trentino sviluppo (2,5 milioni, per ottenere nuovo credito bancario), annunciando un finanziamento da 1,5 milioni dal pool formato da Isa, Caritro e Seac. Il tutto se e solo se il piano passava: in quel caso si sarebbero sbloccati anche i 10 milioni per acquistare le mura della cantina, deliberati dalla giunta il giugno scorso. «Ad oggi, nonostante le attese e tutti gli sforzi fatti, non c’è nemmeno chiarezza nei rapporti. Per questo abbiamo deciso di commissariare».
Girardi assumerà il ruolo di commissario dal 5 giugno — non servirà un’altra delibera —, dopo aver fatto l’ultimo tentativo di accordo in un incontro fra La Vis e banche, in agenda il 29 maggio. Il parere però difficilmente sarà positivo, anche perché lo stesso Rossi ha spiegato che sul tavolo la cantina non metterà «nulla di nuovo».
Il vicepresidente Alessandro Olivi osserva che la decisione è provocata da un «bisogno di discontinuità» e chiarisce i termini della delibera, «che può apparire anomala», in quanto di solito un commissariamento viene deciso e attuato in tempi stretti, non in quindici giorni. «Con questo provvedimento in un certo senso invertiamo l’onere della prova: noi siamo convinti del commissariamento, sta alle banche dirci se c’è una strada alternativa da percorrere, che dovrà scaturire dall’incontro».
Dal 5 giugno dunque, con ogni probabilità, Girardi sostituirà il cda e l’ad Zanoni, a sua volta commissario nominato nel 2010, all’inizio della burrasca. Domani intanto c’è la seconda udienza sull’istanza di fallimento degli ex soci.