Il sindaco dà forfait Urzì occupa lo studio «Ha solo paura»
BOLZANO La strategia di Gigi Spagnolli non è mutata: il sindaco uscente rifiuta ogni tipo di confronto pubblico con Alessandro Urzì. Prima del voto ha detto di non riconoscendogli il ruolo di principale antagonista. Ora invece lo rifiuta perché se perde torna a fare il consigliere provinciale, non restando in «trincea» in consiglio comunale. «Credo che semplicemente Spagnolli abbia paura», dice Alessandro Urzì. Prova ne sarebbe quello che è avvenuto ieri negli studi rai di piazza Mazzini (Spagnolli ha anche rifiutato il faccia a faccia a Video 33). Questa la versione dei fatti fornita dal consigliere provinciale-candidato sindaco di centrodestra al ballottaggio di domenica. «La Rai — spiega — è un’entità con una organizzazione complessa, questo è risaputo, e come tale risponde a regole complesse. Dopo il primo turno veniamo avvisati che per i ballottaggio sono previsti due confronti televisivi, oggi (ieri) doveva essere in lingua tedesca. Ci dicono che il tempo previsto è di venti minuti. Spagnolli ha insistito per non fare il confronto, ma per avere 10 minuti a testa. Per venire qui ho lasciato il Consiglio regionale, sono arrivato in Rai, e alle 15.30 c’era tutto il personale pronto con tanto di monetina per decidere a chi sarebbe toccato prima. Alle 15.45 non si era ancora presentato nessuno, ho chiesto allora come si voleva procedere. Dall’enturage di Spagnolli si è saputo che lui era aveva un altro impegno. Ho chiesto allora di poter registrare i miei 10 minuti e Spagnolli avrebbe dovuto perdere il proprio spazio. E invece è iniziata una trattativa per avere un’altra collocazione, allora mi sono arrabbiato. Non si può sottostare alle pretese di un sindaco che si è dimenticato o ha deciso di disertare un appuntamento. Mi sono innervosito e quindi ho “occupato” lo studio. Dopo 10 minuti è stata accolta la mia richiesta e sono stati registrati i miei dieci minuti. Dispiace che Spagnolli continui a rifiutare il confronto. E’ ormai chiaro che ha paura di confrontarsi». Anche la sindaca di Laives, Liliana Di Fede, ha rifiutato i confronti pubblici e televisivi con il suo avversario, Christian Bianchi. L’uomo del centrodestra ha diffuso una nota per informare che «il 28 aprile Di Fede ha dichiarato che per rispettare l’ambiente si sarebbe presa un impegno: un solo cartellone a Laives, uno a San Giacomo, uno a Pineta. Oggi (ieri, ndr) ne ha attaccati 50, smentendo il suo impegno. La sua parola non vale nulla».