Corriere del Trentino

«Educare alla scienza triste con i quiz»

Tarantola (Rai): «La television­e può avere un compito divulgativ­o»

- Maddalena Vialli

TRENTO Gli italiani sono poco informati sui temi economici e finanziari, la soluzione al problema è ovviamente complessa e dovrebbe arrivare attraverso la costruzion­e di una strategia nazionale che coinvolga la scuola, le banche, gli enti pubblici e privati che si occupano di economia, e ovviamente i media che «possono educare all’economia anche attraverso fiction e quiz». La pensa così la presidente Rai Anna Maria Tarantola che è intervenut­a ieri nell’ambito del Festival dell’Economia nell’incontro dal titolo «Informazio­ne economica e mobilità sociale»; a condivider­e con lei il palco c’erano anche Magda Bianco, membro della Commission­e pari opportunit­à della Banca d’Italia, e Marco Zanotelli, direttore regionale Inps per il Trentino-Alto Adige.

I dati Istat e le indagine Ocse mettono l’Italia agli ultimi posti per quanto riguarda l’educazione economica e finanziari­a: un terzo della popolazion­e italiana non è in grado di leggere un estratto conto, due terzi non sa cosa sia un’obbligazio­ne e il 38% degli italiani riceve notizie economiche dalla television­e. Proprio su quest’ultimo dato la presidente Tarantola ha voluto far leva per indicare la grande responsabi­lità nelle mani del servizio pubblico: «Si tratta di un tema che non possiamo ignorare. Gli approfondi­menti culturali, i telegiorna­li economici, ma anche l’intratteni­mento e la fiction possono veicolare in maniera molto efficace la consapevol­ezza su temi, come l’economia e la finanza, che negli ultimi anni sono diventati centrali per la vita di tutti». Se negli anni ‘50 dunque era indispensa­bile che l’Italia parlasse un’unica lingua, e ci pensò la Rai con il maestro Manzi, ora gli italiani necessitan­o di una cultura di base in campo finanziari­o per agire in modo consapevol­e e pianificar­e il proprio futuro.

«Certo il nostro compito non è quello di sostituire il ruolo della scuola né tanto meno quello delle istituzion­i competenti — ha commentato Anna Maria Tarantola —; il nostro contributo può essere di tipo integrativ­o e divulgativ­o».

 ??  ?? La proposta Anna Maria Tarantola
La proposta Anna Maria Tarantola

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy