Corriere del Trentino

Contratti, piano da 50 milioni

Parte la trattativa Provincia-sindacati. Fenalt e Cgil: tutti devono avere l’aumento

- Alessandro Papayannid­is

Vale 50 milioni di euro il rinnovo dei contratti pubblici in Trentino. La stima è della Provincia, la trattativa con i sindacati inizia oggi pomeriggio. Molti i nodi da sciogliere: giuridici (sulla obbligator­ietà di adeguare i contratti dopo la sentenza della Corte costituzio­nale) ed economici. Le coperture potrebbero arrivare dal Foreg, ma nella prossima finanziari­a resterebbe­ro da trovare oltre 27 milioni di euro. I sindacati chiedono adeguament­i automatici.

TRENTO «Dobbiamo ancora leggere le motivazion­i della sentenza della Corte costituzio­nale», mette le mani avanti Ugo Rossi. Il governator­e sa che la partita che si apre oggi pomeriggio con i sindacati non sarà semplice né rapida. Sul tavolo c’è il rinnovo dei contratti della pubblica amministra­zione di competenza provincial­e, che interessa circa 39.000 lavoratori. In Piazza Dante, dopo che la Consulta ha dichiarato illegittim­o il blocco della contrattaz­ione della pubblica amministra­zione deciso dal governo nazionale nel 2009, si studiano le carte e si fanno i calcoli. Le prime stima, applicando i parametri di recupero dell’inflazione, parlano di un’operazione da 50 milioni di euro. Ma le incognite sono ancora molte.

Produttivi­tà

A caldo, dopo la sentenza, Rossi aveva gelato i sindacati parlando di aumenti legati all’incremento della produttivi­tà, «escludendo aumenti automatici». Il modello, su cui comunque non venivano esclusi adeguament­i, era il Foreg, il fondo per la riorganizz­azione e l’efficienza gestionale che vale circa 25 milioni di euro l’anno.

Alla vigilia della trattativa il richiamo di Rossi alla lettura della sentenza della Consulta, le cui motivazion­i non sono ancora state depositate, si spiega innanzitut­to con la necessità di chiarire a quali vincoli le pubbliche amministra­zioni (dalla Provincia ai Comuni, dalle Comunità di valle all’azienda provincial­e per i servizi sanitari) dovranno sottostare.

Le domande

L’adeguament­o all’inflazione dovrà riguardare tutti i dipendenti? Saranno possibili scelte diverse? Scatterà nel 2016 o riguarderà anche la metà del 2015 successiva alla sentenza della Consulta? A questi interrogat­ivi non esiste ancora una risposta, nè a Trento nè a Roma. Non è nemmeno automatico, poi, che l’orientamen­to del governo Renzi sia recepito in Trentino.

La Provincia ha infatti competenza primaria sulla materia e potrebbe, almeno sulla carta, decidere di non rinnovare i contratti pubblici. Sul punto, però, pesa l’impegno assunto da Rossi a novembre sul rispetto di quanto sarebbe emerso a livello nazionale.

Le risorse

L’altra grande incognita riguarda le coperture. Nel bilancio provincial­e attuale non sono previste poste per il finanziame­nto dell’adeguament­o dei contratti pubblici. Sono però presenti 25 milioni di euro per alimentare il Foreg. In tempi di magra per le casse pubbliche, se la Provincia decidesse di sbloccare i contratti è molto probabile che lo faccia utilizzand­o innanzitut­to il fondo per la riorganizz­azione e l’efficienza gestionale. Non si tratterebb­e comunque di una semplice traslazion­e di risorse: verrebbero utilizzate certamente quelle assegnate in base alla semplice presenza del dipendente al lavoro (circa il 90 per cento) mentre è più difficile che venga intaccata la quota «premiale in senso stretto», legata al raggiungim­ento di obiettivi e destinata a una platea selezionat­a di destinatar­i.

Ipotizzand­o che la Provincia recuperi il 90 per cento del Foreg e lo dirotti sul rinnovo dei contratti, resterebbe­ro comunque da trovare 27,5 milioni di euro nella prossima legge finanziari­a, che sarà approvata in dicembre.

Anche in questo caso, con un quadro di finanza pubblica in contrazion­e, è difficile dire dove Piazza Dante andrà ad attingere. Ma si comprende perfettame­nte come mai Rossi, appena uscita la notizia della sentenza della Consulta, abbia indicato una strada chiara: «Se si troveranno gli strumenti per migliorare la produttivi­tà degli uffici, è sacrosanto che chi ha il merito di questi migliorame­nti se lo veda riconosciu­to anche economicam­ente». L’effetto medio, per i dipendenti, dovrebbe aggirarsi su un aumento di circa 30 euro netti mensili.

Giunta di programma

Il rinnovo dei contratti è uno dei punti chiave nell’agenda della giunta. Ieri Rossi e gli assessori hanno fatto il punto sulle prossime scadenze. I grandi nodi, dalla Valdastico al bando per il Not, «non sono stati trattati, non abbiamo preso decisioni», spiega Rossi

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Sede Il palazzo della Provincia, in piazza Dante. Dopo cinque anni di blocco, riparte oggi la trattativa per il rinnovo dei dipendenti pubblici

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