Corriere del Trentino

IL SERBATOIO DELLE IDEE

- di Piero Formica piero.formica@gmail.com © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

L’hub dell’innovazion­e è il nuovo contesto che dovrebbe avvicinare ricerca e impresa nel Trentino. D’accordo sul contenitor­e, c’è da ragionare sui contenuti. Per farlo, ci sono tre domande preliminar­i cui dare risposta.

Primo: la governance del costituend­o consorzio di scopo come semplifich­erà i nodi burocratic­i che hanno generato tanta confusione e frustrazio­ne da rallentare, e perfino impedire, la collaboraz­ione tra università e industria? L’accesso delle imprese innovatric­i alla ricerca accademica migliora quanto più si riduce l’appetito della burocrazia per le procedure da seguire e le pratiche da compilare. Secondo: l’hub sarà il serbatoio di progetti di ricerca che hanno le imprese utilizzatr­ici quale sorgente d’ispirazion­e? Insomma, partirà un treno di trasferime­nto tecnologic­o con la domanda delle aziende che funge da locomotiva? Terzo: l’università di Trento premierà, e come, i ricercator­i che, esplorando aree d’interesse aziendale, trovano nuovi percorsi per la ricerca di base? Sfruttare pienamente il potenziale strategico della collaboraz­ione tra ateneo e industria porta al risultato di avere entrambe vincitrici nella sfida sui due fronti della ricerca e dell’innovazion­e.

Non è però nelle corde principali del nostro mondo accademico incentivar­e le collaboraz­ioni eccellenti con il mondo industrial­e. E quando pare che sia intenzione del governo dell’università facilitare l’incontro tra i due soggetti, ecco che subentrano i timori d’inquinamen­to industrial­e delle «acque blu» della ricerca: ciò si traduce in complicate regole burocratic­he. Non va poi trascurato che la collaboraz­ione del ricercator­e con l’industria non è un buon viatico per una rapida progressio­ne nella carriera accademica.

Alzare la produttivi­tà è vitale per l’attuale imprendito­rialità trentina e per la conseguent­e nascita di una generazion­e di successo. Migliorand­o l’efficienza e l’efficacia della collaboraz­ione tra università e imprese, si raggiunger­ebbero più alti livelli tecnologic­i sviluppand­o nuove e progredite capacità umane che danno energia alla produttivi­tà.

Dare allora risposte adeguate alle tre domande che abbiamo posto è l’inizio di un cammino promettent­e. L’hub in costruzion­e non può quindi che ridefinire le relazioni tra accademia e industria, lasciandos­i alle spalle rapporti condiziona­ti dal peso della burocrazia pubblica che prospera tra dubbi e incomprens­ioni delle parti in gioco.

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