IL SERBATOIO DELLE IDEE
L’hub dell’innovazione è il nuovo contesto che dovrebbe avvicinare ricerca e impresa nel Trentino. D’accordo sul contenitore, c’è da ragionare sui contenuti. Per farlo, ci sono tre domande preliminari cui dare risposta.
Primo: la governance del costituendo consorzio di scopo come semplificherà i nodi burocratici che hanno generato tanta confusione e frustrazione da rallentare, e perfino impedire, la collaborazione tra università e industria? L’accesso delle imprese innovatrici alla ricerca accademica migliora quanto più si riduce l’appetito della burocrazia per le procedure da seguire e le pratiche da compilare. Secondo: l’hub sarà il serbatoio di progetti di ricerca che hanno le imprese utilizzatrici quale sorgente d’ispirazione? Insomma, partirà un treno di trasferimento tecnologico con la domanda delle aziende che funge da locomotiva? Terzo: l’università di Trento premierà, e come, i ricercatori che, esplorando aree d’interesse aziendale, trovano nuovi percorsi per la ricerca di base? Sfruttare pienamente il potenziale strategico della collaborazione tra ateneo e industria porta al risultato di avere entrambe vincitrici nella sfida sui due fronti della ricerca e dell’innovazione.
Non è però nelle corde principali del nostro mondo accademico incentivare le collaborazioni eccellenti con il mondo industriale. E quando pare che sia intenzione del governo dell’università facilitare l’incontro tra i due soggetti, ecco che subentrano i timori d’inquinamento industriale delle «acque blu» della ricerca: ciò si traduce in complicate regole burocratiche. Non va poi trascurato che la collaborazione del ricercatore con l’industria non è un buon viatico per una rapida progressione nella carriera accademica.
Alzare la produttività è vitale per l’attuale imprenditorialità trentina e per la conseguente nascita di una generazione di successo. Migliorando l’efficienza e l’efficacia della collaborazione tra università e imprese, si raggiungerebbero più alti livelli tecnologici sviluppando nuove e progredite capacità umane che danno energia alla produttività.
Dare allora risposte adeguate alle tre domande che abbiamo posto è l’inizio di un cammino promettente. L’hub in costruzione non può quindi che ridefinire le relazioni tra accademia e industria, lasciandosi alle spalle rapporti condizionati dal peso della burocrazia pubblica che prospera tra dubbi e incomprensioni delle parti in gioco.