Vivere la montagna Docenti a scuola, in cattedra la Sat
Sostenibilità, partono i corsi. Obiettivo: aumentare le attività didattiche Bassetti: «In un mondo molto veloce, vogliamo trasmettere la bellezza della natura»
TRENTO La Società degli alpinisti tridentini (Sat) e il Servizio sviluppo sostenibile e aree protette della Provincia di Trento lanciano il primo corso di formazione per docenti di scuole secondarie di primo e secondo grado, con l’obiettivo di sviluppare la frequentazione sostenibile e la valorizzazione della montagna per le classi scolastiche. La Sat, grazie anche ai finanziamenti del Servizio sviluppo, intende anche aumentare la dotazione di equipaggiamenti messi a disposizione dalle sue sezioni per permettere ai disabili di frequentare sentieri e alte vie.
Il corso, programmato dal 26 al 28 agosto al rifugio Spruggio Tonini, ha l’obiettivo di avvicinare i docenti al mondo della montagna, per incentivare la realizzazione di attività didattiche nell’ambiente alpino. Portare gli studenti in quota richiede preparazione e competenze. Il corso tratterà quindi vari argomenti legati all’alpinismo e alla vita in montagna: si andrà dalla storia della Sat e dei suoi rifugi alla meteorologia; dalla segnaletica e sentieristica al primo soccorso; dalla logistica necessaria a organizzare un’escursione alla preparazione di attrezzatura e abbigliamento; dalla cartografia all’alimentazione in montagna. Conoscenze di questo tipo, oltre ad essere una premessa necessaria a chiunque intenda programmare un’attività in quota, possono anche essere trasmesse agli studenti: «In un mondo molto veloce come il nostro — spiega Claudio Bassetti, presidente della Sat — il progetto vuole riaffermare la necessità per l’uomo di poter rallentare, fermarsi a riflettere, spostarsi a piedi al ritmo naturale del proprio corpo. Credo sia fondamentale trasmettere anche ai giovani la bellezza della montagna e, in generale, di un approccio più lento, riflessivo, attento a ciò che ci circonda». Il corso di formazione accoglierà un massimo di 30 docenti e le iscrizioni si chiuderanno il 30 luglio. «Abbiamo deciso di limitare il numero di posti — chiarisce Bassetti — sia per i limiti di capienza del rifugio sia per poter seguire meglio i partecipanti durante le attività».
La seconda fase sarà una verifica di quanto realizzato durante la formazione, incentivando la fruizione del settore sud occidentale del Lagorai (l’«alta via del porfido»), zona privilegiata per le caratteristiche geologiche, storiche e naturalistiche, da parte delle classi scolastiche. A tale scopo la Sat progetta l’installazione sui propri sentieri di punti informativi attivabili via smartphone tramite la lettura del codice Qr. Accanto alla digitalizzazione, il progetto ha un obiettivo molto più analogico: aumentare il numero di joelette (carrozzine speciali per percorrere sentieri di montagna) in dotazione alle sezioni Sat. «Già diverse sezioni usano le joelette, che permettono ai disabili di percorrere sentieri non eccessivamente impegnativi — illustra Bassetti — ma le risorse ricevute per il progetto permetteranno di allargare la platea di possibili utenti».
L’iniziativa è stata finanziata dal Servizio sviluppo sostenibile della Provincia con 23.000 euro, le ricadute potrebbero aggiungere un nuovo tassello alla strategia della promozione della montagna. «Vorremmo proseguire anche nei prossimi anni, compatibilmente con i fondi che ci verranno concessi» conclude Bassetti. Ora la parola passa ai docenti: dalla loro adesione al progetto del Sat dipenderà il raggiungimento degli obiettivi.