Gli artigiani digitali Quando il virtuale diventa reale
Il cda approva il nuovo regolamento. Il prorettore Deflorian: «L’ateneo ne sosterrà l’attività»
TRENTO Le start up dell’ateneo trentino dovranno sottostare a nuove regole. Nel corso della sua ultima seduta, il consiglio d’amministrazione dell’Università di Trento ha infatti apportato delle modifiche al regolamento che ne disciplina la costituzione e le condizioni di partecipazione da parte dei diversi soci, compreso l’ateneo.
Le novità sono soprattutto terminologiche e riguardano principalmente gli «Spin off» accademici, le iniziative imprenditoriali alle quali l’università partecipa in qualità di socio e che hanno per scopo lo sviluppo e la commercializzazione di prodotti derivanti dai risultati ottenuti grazie alla ricerca condotta dai proponenti. Il loro ruolo viene di fatto acquisito dalle «Start up», le quali fino all’anno scorso non vedevano come socio l’università che invece ora potrà partecipare fino al 10% del capitale sociale, in alcuni particolari casi anche fino al 20. «La maggior parte delle volte, però, la partecipazione dell’ateneo si ferma al 5%» spiega il prorettore vicario Flavio Delforian, che sottolinea come «l’importanza di avere l’università tra i soci sta soprattutto nella possibilità di trovare in essa supporto e consigli». L’ateneo mette infatti a disposizione sia spazi e attrezzature sia la consulenza di esperti. Le entità imprenditoriali nate seguendo questo percorso, inoltre, potranno essere costituite esclusivamente sotto forma di società a responsabilità limitata (Srl), vincolo a cui le start up non dovevano prima sottostare.
Accanto alle start up potranno essere istituite le «Start up di ricerca». Questo nuovo soggetto imprenditoriale non avrà, però, come finalità lo sviluppo di prodotti da commercializzare ma sarà specializzato nell’attività di ricerca applicata. Un modo nuovo per tentare di individuare le possibili ricadute pratiche del lavoro svolto nei laboratori e nelle aule universitarie, creando così l’innovazione.
«Le modifiche che abbiamo introdotto servono soprattutto per adeguare la terminologia a quella degli altri atenei e per evitare fraintendimenti — prosegue Deflorian — Con la definizione delle start up di ricerca vogliamo anche sostenere la loro attività. Le start up, infatti, sono promosse da enti come Trentino Sviluppo, ma non quelle legate direttamente alla ricerca e in un momento in cui il sistema trentino si riorganizza, Trento Rise potrebbe sostenerle alla nascita».