Sindacati in trincea: «Aumenti per tutti»
Valentinotti (Fenalt): altrimenti non firmiamo. La Cgil: Rossi mantenga la parola
TRENTO «L’adeguamento all’inflazione dev’essere per tutti, altrimenti non accetteremo». Maurizio Valentinotti, segretario provinciale del sindacato autonomo Fenalt, pianta un paletto alla vigilia di una trattativa che prevede «non semplice». Anche i sindacati confederali, che oggi pomeriggio inizieranno il confronto con la Provincia sui rinnovi dei contratti del pubblico impiego, si concentrano sulla necessità di chiarire gli strumenti a cui ricorrere per dare esecutività alla sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionale il blocco dei contratti pubblici. Giampaolo Mastrogiuseppe, segretario della Cgil funzione pubblica, ironizza sul «perfetto tempismo autonomista di Rossi, che ribadisce una certa distanza dalle norme nazionali e persino da una sentenza del massimo organo giurisdizionale». Il timore, per il sindacalista di via dei Muredei, è che Rossi, parlando di «premi all’efficienza» ripieghi su un’estensione del Foreg, il fondo per la riorganizzazione e l’efficienza gestionale: «Rossi — aggiunge Mastrogiuseppe — a novembre aveva garantito che il Trentino avrebbe fatto quanto stabilito a livello nazionale; ora si rimangia la parola data e persino messa per iscritto su qualche articolo di legge da lui stesso varato. Rossi afferma: “Premieremo l’efficienza”. È un punto su cui siamo d’accordo, ma non ci convince lo strumento. L’unica via percorribile infatti è la riapertura del contratto collettivo. Il Foreg è stato uno strumento utile solo perché i contratti erano bloccati, è chiaramente ora di superarlo. A livello nazionale il tetto salariale fermo al 2010 non esiste più, non vorremmo che la Provincia utilizzasse escamotage per evitare di sbloccarlo». L’altro problema che la Cgil solleva riguarda la natura «non fissa» del Foreg: «Va finanziato annualmente ed è dunque molto volatile, a differenza di un aumento contrattuale che resterebbe fisso sullo stipendio tabellare e al riparo da qualsiasi tentazione ricattatoria. Se queste sono le premesse è evidente che ci saranno non poche difficoltà nel trovare un accordo», conclude Mastrogiuseppe.