«Sequestrati in casa» perché non vogliono rubare bici, un arresto
Trentenne in manette, ha patteggiato 4 mesi. Attimi di paura per due cugini in via Goio, privati dei documenti
TRENTO Volevano ingaggiarli per rubare biciclette in città, ma loro si sono rifiutati. Un diniego poco gradito a due giovani di origini romene che, per punire i due connazionali, li hanno sequestrati in casa, picchiati, minacciati e poi derubati di tutti i documenti.
L’incredibile episodio è accaduto lunedì sera in una casa abbandonata di via Goio. Vittima delle presunte angherie della coppia di romeni sono due connazionali, una ventottenne e il cugino, che sono rimasti per quasi mezzora in balìa dei due giovani, rinchiusi in casa, schiaffeggiati e midosi nacciati. Il dramma è iniziato poco dopo le diciotto. I due cugini, ospiti a Trento dei due connazionali, sarebbero stati messi alle strette. «Vai a rubare le bici o te la faccio pagare e ti spacco la faccia» avrebbe esordito il ragazzo rivolgen- uno dei due cugini. Ma il giovane, sostenuto dalla cugina, si è rifiutato. A quel punto sarebbero iniziate le minacce e le richieste di denaro. «Ti ammazzo se non mi dai 200 euro». E ancora: «Paghi oppure non rivedi i documenti». Spaventato, il ragazzo è riuscito a saltare dalla finestra, facendo un salto di tre metri, e uscire dalla casa, poi la chiamata ai carabinieri. I militari della radiomobile sono arrivati in pochi attimi, sono riusciti a bloccare la donna, una trentaseienne, e liberare i due cugini, mentre il compagno è riuscito a fuggire. La trentenne è stata arrestata per sequever, stro di persona, lesioni e furto. Ieri mattina è stata processata per direttissima, ma davanti al giudice Guglielmo Avolio è caduto il reato più grave. La trentenne, difesa dall’avvocato Fabio Valcano- ha patteggiato 4 mesi e 10 giorni per violenza privata, lesioni e furto ed è tornata in libertà. Era uscita dal carcere a febbraio.