LE TRAVERSIE DEI NONNI E IL PASSAGGIO GENERAZIONALE
Egregio direttore, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalla lettura di un racconto sulle traversie dei nonni al giorno d’oggi scritto da Piergiorgio Foradori, classificatosi al secondo posto al concorso «2015 – Noi nonni moderni». Il racconto di due paginette scorre veloce in un’atmosfera di sana ironia che riesce comunque a sottolineare alcuni tratti caratteristici delle modificazioni sociali del nostro tempo. Si intitola «San Fermo» e comincia così: «Quando parliamo di San Fermo, non parliamo di un eremita salito agli onori degli altari, né del patrono dell’omonima cittadina marchigiana, bensì di uno stato d’animo, di un cambiamento di vita, di uno stravolgimento delle abitudini e delle certezze quotidiane». Viene tratteggiata per sommi capi la situazione dei figli e delle figlie, dei genitori e dei nonni, partendo dalla famiglia patriarcale alla famiglia del boom economico fino a quella più moderna, nella quale i figli «rimangono a casa con i genitori fin dopo i trent’anni, riveriti, viziati e coccolati, hanno inoltre verificato che metter su famiglia a quell’età necessita di aiuto, anche economico, e che i bebè dovranno essere al massimo due, meglio uno solo, per non sacrificare troppo le loro aspettative». E allora, sì proprio allora, entra in gioco il novo ruolo dei nonni, per ospitare una notte i nipoti, per rifornirli di cartoni animati, di giochi e giocattoli, per consulti pediatrici, per nuovi libretti di risparmio, corsi di nuoto, vacanze al mare o ai monti. San Fermo fa in modo che «i nonni riversino sui nipotini tutte le attenzioni e le coccole, tutte le attenzioni che non hanno potuto riservare ai loro genitori per oggettiva mancanza di tempo». Foradori con amabile ironia conclude: «Sono felici (i nonni) di essere utili e necessari, sono felici di essere vivi».
Caro Cossali,
è proprio così, i nonni sono felici non solo di essere utili, ma anche di assaporare quelle gioie della vita — come la cura delle persone cui si vuol bene — che spesso hanno dovuto sacrificare per il lavoro fuori e dentro casa. Figli e nipoti, però, non devono approfittarsene cinicamente, limitandosi a usufruire di un aiuto a buon mercato. Devono saper cogliere soprattutto i frutti della loro esperienza e della loro saggezza per confrontarli con le proprie scelte. Non si tratta cioè di clonare le loro esistenze, ma di imparare la lezione per poi trovare la strada migliore che, magari, potrà essere del tutto o parzialmente diversa.