Polo del gusto all’ex Italcementi
Commercio Il documento ridisegna gli assetti di Trento. «Esaurito il trend dei grandi centri periferici» Ricco di idee lo studio commissionato dal Comune. Strada-mercato in via Brennero
«Via Brennero diventi una strada-mercato, dotata di strutture di vendita inserite al meglio nel contesto urbano». È una delle proposte del Politecnico di Torino che ha condotto uno studio, per conto del Comune di Trento, sulle aree commerciali. «L’ex Italcementi va collegato al centro con una funzione di richiamo, magari Eataly. E Trento sud potrebbe ospitare spazi sportivi e ristorazione», dicono gli esperti. Otto, su 21, le zone selezionate come sedi di nuove superfici di vendita. A livello internazionale gli spazi sono sempre più a misura d’uomo e nel verde.
TRENTO Rideclinare il modello di «Strada-mercato» oggi presente in via Brennero «destrutturando» e «ricomponendo» le strutture secondo nuovi criteri, commerciali e urbanistici, più green, sostenibili, a misura di pedone e ciclista. Nel centro della città connettere la parte storica, forte del suo centro commerciale naturale, con le funzioni da insediare nell’area ex Italcementi: magari una superficie di vendita «innovativa e attrattiva», come la formula di Eataly che propone «un’offerta alimentare di alta qualità e ha un forte richiamo turistico». A Trento sud, attorno a via Degasperi, «costruire» un sistema commerciale diversificato su modello del Barilla Center di Parma, un complesso polifunzionale dotato di negozi, ristorazione, aree sportive, foresteria e residenza. Sono le tre principali proposte delineate nel rapporto sulle aree commerciali di Trento curato dal Politecnico di Torino, commissionato da Trentino sviluppo per conto del Comune capoluogo. Il documento è la base della discussione in commissione urbanistica e poi in Consiglio per la variante urbanistica commerciale. Palazzo Thun ha tempo fino al 31 dicembre per approvarla. Altrimenti, come prevede la legge provinciale Olivi, scatterà il commissariamento.
La finalità
Il rapporto è curato dal Dist, dipartimento interateneo di scienze, progetto e politiche del territorio. Grazia Brunetta, docente di urbanistica, è la coordinatrice del team di ricerca. In 108 pagine con dati, tabelle, mappe e analisi il report prende in esame le aree del territorio di Trento ritenute adatte per ospitare grandi superfici di vendita, dai 1.501 ai 10.000 metri quadrati. Da ventuno aree (proposte da Palazzo Thun), ne emergono dalla selezione tramite la Valutazione integrata territoriale (Vit) otto, distribuite su tre poli. Appunto via Brennero, l’Italcementi in relazione al centro storico e Trento sud-via Degasperi. Prima però si parte con l’esame della situazione attuale.
Tutto nel fondovalle
« Gardolo, Oltrefersina e Centro storico-Piedicastello — si legge nel testo — comprendono al loro interno oltre l’80% delle superfici di vendita (medie e grandi strutture)». Il Centro storico (che comprende Trento nord, sede degli shopping center) ha la massima «consistenza commerciale» del comune. Il dato è pari al 55,03% (è il rapporto tra superficie totale di vendita della circoscrizione e il totale del capoluogo). Gardolo segue con 15,08%, l’Oltrefersina con 13,28%. In valori assoluti, il Centro storico- Trento nord vanta 132 medie strutture e 10 grandi. A livello comunale sono rispettivamente 260 e 19.
Staccate le circoscrizioni di Ravina-Romagnano, San Giuseppe-Santa Chiara, Mattarello. Queste hanno bassa consistenza commerciale ma un buon livello di specializzazione, dice il rapporto.
Le restanti circoscrizioni — Meano, Bondone, Sardagna, Argentario, Povo, Villazzano — «presentano una debole consistenza commerciale, al di sotto dei valori medi comunali, e una bassa specializzazione». Per dare l’idea, Meano ha due medie superfici di vendita, Villazzano una. Il team, composto da sette persone tra cui figurano esperti di modelli matematici per la decisione e di analisi del paesaggio, passa all’esame delle ventuno aree.
Ventuno zone
Le porzioni urbanistiche sono state segnalate dal servizio urbanistica e mobilità del Comune nel documento «Note esplicative», riporta l’indagine. Si tratta di lottizzazioni con piani attuativi da approvare o approvati, di aree da riqualificare o ridestinare, di complessi in attesa di nuova vita urbanistica oppure già completati. Sono tutte sigle note, non ci sono particolari novità. Via Brennero la fa da padrone con Ex Opel (tra Mediaworld e il Tridente), l’attuale deposito dei bus urbani in via Marconi (Ex Atesina), il complesso da bonificare «Trento nord» (ex Sloi e Carbochimica), la zona di via Unterveger a ovest del Bren center, il «Motel Agip» a nord del centro, lo scalo Filzi- ex Frizzera. Seguono «Via Maccani-rotatoria», oggi occupata da una concessionaria, i tre lotti dell’ex Michelin (di cui uno, il rione Le Albere, completato ma da riempire), l’ex Italcementi, l’ex Dogana, un’altra zona vicina alla stazione, ancora «Via Maccani» (un capannone industriale ancora attivo), l’interporto (evidenziato magari per una grande «piastra» commerciale sopra i 10.000 metri quadrati). A Trento sud ci sono l’ex Lenzi A,B eC, due aree del fondovalle a Madonna Bianca, «TrentoFrutta», dove c’è lo stabilimento in funzione.
I lotti selezionati
Le ventuno aree sono state analizzate tenendo conto della classificazione urbanistica, del contesto urbano in cui sono inserite e soprattutto della trasformabilità nel breve periodo, che ha portato all’esclusione ad esempio di «Trento nord», riguardo alla quale non ci sono certezze sulla bonifica.
Le otto zone superstiti si raggruppano nei tre ambiti. Via Brennero con ex Opel, Scalo Filzi-ex Frizzera, via Unterweger (dietro Ovs e Longoni) e «Motel Agip» diventa la «Strada-mercato». Nel progettare i nuovi spazi «la tradizionale preminenza della dimensione lineare — evidenzia l’indagine — va riletta ponendo l’accento su una dimensione urbana trasversale, guardando alle relazione tra l’asse di scorrimento di via Brennero e le realtà circostanti». Significa più accessibilità est-ovest, integrazione tra commercio e servizi pubblici, architetture di qualità.
L’Italcementi va collegato oltre l’Adige al centro consolidato, tenendo conto della classificazione ad elevato rischio idrogeologico (R3). Per il progetto «di qualità», suggerisce la ricerca, si potrebbe guardare a quanto realizzato da Renzo Piano a Colonia (centro commerciale Peek & Cloppenburg).
Infine, lo sviluppo a Trento sud in via Degasperi e via Fermi deve puntare « a una nuova centralità urbana», su modello del Barilla Center.
Ikea all’interporto?
Il documento lascia aperto il tema della localizzazione della grande «piastra» commerciale oltre i 10.000 metri quadrati. I lotti non edificati all’interporto (via Innsbruck) sono ritenuti ottimali. «Si tratta di un’area situata in una zona periurbana, dotata di ottima accessibilità a scala sovra locale (provinciale e interregionale)», precisa il report. Sembra l’identikit del luogo ideale per un grande attrattore commerciale quale Ikea, che finora ha sempre negato un interesse per la regione.
Sul territorio Sono 260 le medie superfici presenti nel Comune. Quelle grandi sono 19 Concentrazione L’80% degli esercizi è situato nel fondovalle, tra Gardolo, centro storico, Clarina