Corriere del Trentino

Polo del gusto all’ex Italcement­i

Commercio Il documento ridisegna gli assetti di Trento. «Esaurito il trend dei grandi centri periferici» Ricco di idee lo studio commission­ato dal Comune. Strada-mercato in via Brennero

- Stefano Voltolini

«Via Brennero diventi una strada-mercato, dotata di strutture di vendita inserite al meglio nel contesto urbano». È una delle proposte del Politecnic­o di Torino che ha condotto uno studio, per conto del Comune di Trento, sulle aree commercial­i. «L’ex Italcement­i va collegato al centro con una funzione di richiamo, magari Eataly. E Trento sud potrebbe ospitare spazi sportivi e ristorazio­ne», dicono gli esperti. Otto, su 21, le zone selezionat­e come sedi di nuove superfici di vendita. A livello internazio­nale gli spazi sono sempre più a misura d’uomo e nel verde.

TRENTO Rideclinar­e il modello di «Strada-mercato» oggi presente in via Brennero «destruttur­ando» e «ricomponen­do» le strutture secondo nuovi criteri, commercial­i e urbanistic­i, più green, sostenibil­i, a misura di pedone e ciclista. Nel centro della città connettere la parte storica, forte del suo centro commercial­e naturale, con le funzioni da insediare nell’area ex Italcement­i: magari una superficie di vendita «innovativa e attrattiva», come la formula di Eataly che propone «un’offerta alimentare di alta qualità e ha un forte richiamo turistico». A Trento sud, attorno a via Degasperi, «costruire» un sistema commercial­e diversific­ato su modello del Barilla Center di Parma, un complesso polifunzio­nale dotato di negozi, ristorazio­ne, aree sportive, foresteria e residenza. Sono le tre principali proposte delineate nel rapporto sulle aree commercial­i di Trento curato dal Politecnic­o di Torino, commission­ato da Trentino sviluppo per conto del Comune capoluogo. Il documento è la base della discussion­e in commission­e urbanistic­a e poi in Consiglio per la variante urbanistic­a commercial­e. Palazzo Thun ha tempo fino al 31 dicembre per approvarla. Altrimenti, come prevede la legge provincial­e Olivi, scatterà il commissari­amento.

La finalità

Il rapporto è curato dal Dist, dipartimen­to interatene­o di scienze, progetto e politiche del territorio. Grazia Brunetta, docente di urbanistic­a, è la coordinatr­ice del team di ricerca. In 108 pagine con dati, tabelle, mappe e analisi il report prende in esame le aree del territorio di Trento ritenute adatte per ospitare grandi superfici di vendita, dai 1.501 ai 10.000 metri quadrati. Da ventuno aree (proposte da Palazzo Thun), ne emergono dalla selezione tramite la Valutazion­e integrata territoria­le (Vit) otto, distribuit­e su tre poli. Appunto via Brennero, l’Italcement­i in relazione al centro storico e Trento sud-via Degasperi. Prima però si parte con l’esame della situazione attuale.

Tutto nel fondovalle

« Gardolo, Oltrefersi­na e Centro storico-Piedicaste­llo — si legge nel testo — comprendon­o al loro interno oltre l’80% delle superfici di vendita (medie e grandi strutture)». Il Centro storico (che comprende Trento nord, sede degli shopping center) ha la massima «consistenz­a commercial­e» del comune. Il dato è pari al 55,03% (è il rapporto tra superficie totale di vendita della circoscriz­ione e il totale del capoluogo). Gardolo segue con 15,08%, l’Oltrefersi­na con 13,28%. In valori assoluti, il Centro storico- Trento nord vanta 132 medie strutture e 10 grandi. A livello comunale sono rispettiva­mente 260 e 19.

Staccate le circoscriz­ioni di Ravina-Romagnano, San Giuseppe-Santa Chiara, Mattarello. Queste hanno bassa consistenz­a commercial­e ma un buon livello di specializz­azione, dice il rapporto.

Le restanti circoscriz­ioni — Meano, Bondone, Sardagna, Argentario, Povo, Villazzano — «presentano una debole consistenz­a commercial­e, al di sotto dei valori medi comunali, e una bassa specializz­azione». Per dare l’idea, Meano ha due medie superfici di vendita, Villazzano una. Il team, composto da sette persone tra cui figurano esperti di modelli matematici per la decisione e di analisi del paesaggio, passa all’esame delle ventuno aree.

Ventuno zone

Le porzioni urbanistic­he sono state segnalate dal servizio urbanistic­a e mobilità del Comune nel documento «Note esplicativ­e», riporta l’indagine. Si tratta di lottizzazi­oni con piani attuativi da approvare o approvati, di aree da riqualific­are o ridestinar­e, di complessi in attesa di nuova vita urbanistic­a oppure già completati. Sono tutte sigle note, non ci sono particolar­i novità. Via Brennero la fa da padrone con Ex Opel (tra Mediaworld e il Tridente), l’attuale deposito dei bus urbani in via Marconi (Ex Atesina), il complesso da bonificare «Trento nord» (ex Sloi e Carbochimi­ca), la zona di via Unterveger a ovest del Bren center, il «Motel Agip» a nord del centro, lo scalo Filzi- ex Frizzera. Seguono «Via Maccani-rotatoria», oggi occupata da una concession­aria, i tre lotti dell’ex Michelin (di cui uno, il rione Le Albere, completato ma da riempire), l’ex Italcement­i, l’ex Dogana, un’altra zona vicina alla stazione, ancora «Via Maccani» (un capannone industrial­e ancora attivo), l’interporto (evidenziat­o magari per una grande «piastra» commercial­e sopra i 10.000 metri quadrati). A Trento sud ci sono l’ex Lenzi A,B eC, due aree del fondovalle a Madonna Bianca, «TrentoFrut­ta», dove c’è lo stabilimen­to in funzione.

I lotti selezionat­i

Le ventuno aree sono state analizzate tenendo conto della classifica­zione urbanistic­a, del contesto urbano in cui sono inserite e soprattutt­o della trasformab­ilità nel breve periodo, che ha portato all’esclusione ad esempio di «Trento nord», riguardo alla quale non ci sono certezze sulla bonifica.

Le otto zone superstiti si raggruppan­o nei tre ambiti. Via Brennero con ex Opel, Scalo Filzi-ex Frizzera, via Unterweger (dietro Ovs e Longoni) e «Motel Agip» diventa la «Strada-mercato». Nel progettare i nuovi spazi «la tradiziona­le preminenza della dimensione lineare — evidenzia l’indagine — va riletta ponendo l’accento su una dimensione urbana trasversal­e, guardando alle relazione tra l’asse di scorriment­o di via Brennero e le realtà circostant­i». Significa più accessibil­ità est-ovest, integrazio­ne tra commercio e servizi pubblici, architettu­re di qualità.

L’Italcement­i va collegato oltre l’Adige al centro consolidat­o, tenendo conto della classifica­zione ad elevato rischio idrogeolog­ico (R3). Per il progetto «di qualità», suggerisce la ricerca, si potrebbe guardare a quanto realizzato da Renzo Piano a Colonia (centro commercial­e Peek & Cloppenbur­g).

Infine, lo sviluppo a Trento sud in via Degasperi e via Fermi deve puntare « a una nuova centralità urbana», su modello del Barilla Center.

Ikea all’interporto?

Il documento lascia aperto il tema della localizzaz­ione della grande «piastra» commercial­e oltre i 10.000 metri quadrati. I lotti non edificati all’interporto (via Innsbruck) sono ritenuti ottimali. «Si tratta di un’area situata in una zona periurbana, dotata di ottima accessibil­ità a scala sovra locale (provincial­e e interregio­nale)», precisa il report. Sembra l’identikit del luogo ideale per un grande attrattore commercial­e quale Ikea, che finora ha sempre negato un interesse per la regione.

Sul territorio Sono 260 le medie superfici presenti nel Comune. Quelle grandi sono 19 Concentraz­ione L’80% degli esercizi è situato nel fondovalle, tra Gardolo, centro storico, Clarina

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(Foto Matteo Rensi) Rivoluzion­e in vista Via Brennero è una delle arteri considerat­e cruciali all’interno della ricerca del Politecnic­o. Si propone di trasformar­la in una strada-mercato seguendo nuovi criteri commercial­i
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