FONDO ORDINARIO DELLAI INTERCEDE CON LA MINISTRA
Dellai: «Ne ho già parlato a Giannini, a rischio il finanziamento premiale di Trento»
Il fondo di ateneo è un problema da risolvere. A dirlo è Lorenzo Dellai, profondo conoscitore del tema, in quanto padre dell’Accordo di Milano che ha partorito la legge delega sull’università. «Ne ho già parlato a Giannini, a rischio il finanziamento premiale di Trento».
TRENTO Il tema Lorenzo Dellai lo domina. È lui il padre dell’Accordo di Milano che ha partorito la legge delega sull’università. Lo domina, ancora, perché delle incomprensioni con Roma — nei panni di governatore prima e onorevole oggi — s’è occupato a lungo. Con simili premesse rilegge l’impasse legato alla mancanza dell’ateneo di Trento dalla tabella ministeriale che definisce la ripartizione del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), individuando il nocciolo del problema: «A preoccupare non è la cifra virtuale del finanziamento ordinario, di cui si occupa la Provincia, quanto il Fondo premiale che ci spetta».
La prima volta che si palesò il problema ci fu un ricorso ( successivamente sospeso) dell’università al consiglio di Stato, ricorda Dellai. Alla base c’è una lettura difforme della norma di attuazione. «Non essere visibili nelle ripartizioni del Fondo ordinario è un problema relativo: la Provincia non può assegnare finanziamenti inferiori a quanto farebbe il ministero e per conoscere il posizionamento di Trento è sufficiente chiedere al dicastero» premette. La cifra, infatti, sarebbe perlopiù virtuale: una stima a cui poi farebbe riferimento Piazza Dante.
A preoccupare di più è, però, il Fondo premiale «ovvero — spiega l’ex governatore — una quota ripartita in ragione alle performance di qualità». Qui, ribadisce, «è importante esserci». Ma la delega presta il fianco ad altre posizioni: « C’è un’interpretazione diversa tra Provincia, Miur e ministero delle finanze: quest’ultimo sostiene che Trento non ha diritto a tali fondi, ma la legge delega sostiene con tutta evidenza il contrario».
Prendendo a cuore la questione, Dellai ne parlò mesi fa con Stefania Giannini (è il ministero delle finanze a rivelarsi più ostile): «Giannini è consapevole delle ragioni di Trento — spiega — ora si tratterà di definire un accordo e, se necessario, predisporre una norma interpretativa». Un’estrema ratio evitabile: «Un incontro tecnico-politico in autunno — conclude Dellai — potrebbe chiarire un problema che va assolutamente risolto».