«Un fisco più equo» La proposta del Patt arriva in parlamento
TRENTO L’ultimo contributo dei parlamentari del Patt sul fronte fiscale è condensato negli otto capi e ventiquattro articoli che costituiscono il corpo del disegno di legge presentato lo scorso 30 aprile dal senatore e segretario del partito Franco Panizza e dal deputato Mauro Ottobre. Il senatore ha spiegato che l’obiettivo è «rendere più facile il rapporto tra fisco, imprese e contribuente» in quanto «un sistema troppo oppressivo e vessatorio provoca il fallimento delle aziende e stimola l’evasione fiscale». Il testo presentato in Parlamento nasce dal documento «Più liberi, più forti» consegnato lo scorso anno al governo e poi tradotto in emendamenti. Molti di essi sono stati accolti ma altri no, i quali ora trovano nuova vita nel testo. «La nostra proposta — illustra Panizza — punta a rendere più morbido il rapporto tra il fisco e le imprese, a ridurre i tempi dei rimborsi e il sistema delle garanzie, ad aumentare le detrazioni per gli imprenditori ma anche per chi svolge manutenzione edilizia ordinaria, nonché a risolvere alcune ingiustizie che si sono create col tempo come l’estromissione di beni aziendali e le società di comodo». In quest’ultimo caso l’obiettivo è quello ridurre della metà gli attuali coefficienti di comodo per rendere più realistiche le approssimazioni dei ricavi minimi. Ma il disegno di legge prevede anche l’introduzione di un credito d’imposta per la formazione in azienda e per le strutture all’aria aperta, la proroga di un mese del termine per il versamento dell’Iva mensile e alcuni vantaggi per le associazioni di volontariato come l’esonero dal pagamento della Siae per gli spettacoli di beneficenza. «Il nostro auspicio è che il governo, in materia fiscale, affronti radicalmente le criticità di un sistema che ha le sembianze di una Babele, che lascia sempre un margine di incertezza e ambiguità — aggiunge Panizza — Vogliamo una riforma coraggiosa perché il fisco rappresenta una cartina tornasole per stabilire se un Paese è giusto, unito e solidale». Infine il senatore ha ricordato che «la nostra proposta del minimo del 20% nel pagamento dei crediti chirografari è già stata accolta nell’ultima legge fallimentare» e che la nuova missione è «mettere ordine all’interno dello strumento del concordato preventivo affinché non sia abusato da chi non vuole pagare i creditori». Tutte le proposte verranno discusse con le associazioni di categoria in un incontro a breve.