Corriere del Trentino

Dorigatti sprona i trentini: «Profughi, inaccettab­ile il rifiuto»

Il presidente: solidariet­à cardine dell’autonomia. Zeni: sinergia tra enti locali e Provincia per l’accoglienz­a

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TRENTO «Non dobbiamo chiuderci di fronte alla presenza dei profughi». L’appello arriva dal presidente del consiglio provincial­e, Bruno Dorigatti. Nel corso della festa per i 25 anni del cooperativ­a sociale Cs4, che si è svolta ieri a Pergine, Dorigatti ha invitato i trentini a una riflession­e, anche in nome della loro tradizione solidarist­ica. «Cerchiamo di capire — ha aggiunto — che oggi la solidariet­à ha confini più larghi e dobbiamo aprirci a quelli che arrivano sulle nostre coste e che spesso facciamo difficoltà a comprender­e. Certo, dobbiamo porre, assieme ai diritti, anche le regole, dobbiamo tenere presente la sostenibil­ità del numero di presenze di profughi, ma quello che non possiamo fare è il rifiuto a priori». Una solidariet­à, secondo Dorigatti, centrale per lo sviluppo dell’autonomia. «Perché la nostra autonomia — ha affermato — esiste se facciamo qualcosa di diverso e se non siamo in grado di cogliere un elemento fondante di una comunità, qual è la solidariet­à, l’autonomia finisce». L’unione è l’unica ricetta possibile, secondo Dorigatti, anche per superare la crisi economica e sociale.

Un pensiero condiviso anche dal neoassesso­re alle politiche sociali, Luca Zeni. «Insieme — ha detto — possiamo creare un modello trentino dell’accoglienz­a». La proposta è quella di collaborar­e tra Provincia ed enti locali per accogliere i profughi. La sinergia tra Provincia, Comuni e Comunità, secondo l’assessore Zeni, potrà garantire una distribuzi­one equa sul territorio, favorendo l’integrazio­ne.

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L’intervento Il presidente del consiglio provincial­e Bruno Dorigatti

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