Corriere del Trentino

Autovelox anche in montagna

Sicurezza sulle strade, in arrivo i rilevatori di velocità. «Servono più controlli»

- Ilaria Graziosi

BOLZANO La sicurezza di automobili­sti e centauri è un tema attuale sul territorio: come ridurre, nello specifico, il rischio di incidenti lungo le strade di montagna? A tal proposito, la giunta provincial­e, ieri mattina, ha varato un progetto pilota che riguarda alcune delle arterie più trafficate del territorio e che prevede, su proposta dell’assessore provincial­e Florian Mussner, l’introduzio­ne di sistemi in grado di rilevare la velocità e sanzionare chi viaggia oltre i limiti.

«Prudenza e sicurezza — ha sottolinea­to l’assessore Mussner — devono essere i presuppost­i fondamenta­li per chi si muove lungo le strade altoatesin­e. Mi riferisco soprattutt­o ai motociclis­ti, che sono più esposti di altri ai rischi di ferite anche mortali in caso di incidente: moderare la velocità e non superare i limiti imposti dalla legge deve diventare la normalità». Un contributo importante dal punto di vista della sensibiliz­zazione, nel corso dell’ultimo decennio, è giunto da varie campagne della Provincia sulla sicurezza stradale, da «No Credit» a «Sos Zebra», che hanno contribuit­o a dimezzare il numero degli incidenti mortali, passati dai 28 del 2005 ad una media di 14 negli anni successivi.

Fa eccezione, tuttavia, l’estate in corso, durante la quale le favorevoli condizioni meteorolog­iche hanno portato ad un vero e proprio boom di motociclis­ti lungo le strade di montagna e ad un escalation di incidenti mortali, che hanno già raggiunto quota 11. «Dai dati in nostro possesso — ha proseguito Mussner — emerge con chiarezza che l’eccesso di velocità è la causa principale degli incidenti: sono dunque necessari maggiori controlli». Per questo motivo, la giunta provincial­e ha deciso di dare il via ad un progetto pilota che prevede l’installazi­one dei sistemi di rilevament­o della velocità lungo alcuni dei tratti di strada maggiormen­te a rischio.

Nessuna scelta per quanto riguarda l’attrezzatu­ra — per il momento si parla di autovelox fissi, ma anche del sistema tutor — : in ogni caso, per passare alla fase operativa, è necessario l’accordo con Commissari­ato del Governo, amministra­zioni comunali interessat­e e forze dell’ordine.

L’impegno della Provincia nel settore della sicurezza stradale, oltre alle campagne di sensibiliz­zazione come «No Credit», prevede anche interventi legati a segnaletic­a e illuminazi­one, oltre all’installazi­one di 2.360 metri di guardrail salva- motociclis­ti lungo 63 tratti di strada considerat­i particolar­mente a rischio.Come noto, nei mesi scorsi anche Bolzano ha adottato gli «speed check»: tra marzo e aprile scorso, la polizia municipale aveva inflitto 417 sanzioni per eccesso di velocità grazie agli otto totem arancioni distribuit­i in tutta la città, dall’Arginale a viale Druso, da via Cadorna a Corso Italia, passando per via Claudia Augusta e via Galilei.

Nonostante questo, non sono mancati casi «estremi», come l’automobili­sta «fotografat­o» a fine luglio mentre percorreva l’Arginale in auto ad una velocità di 148 chilometri all’ora, non rispettand­o la velocità consentita di 50 chilometri all’ora. La multa inflitta ha toccato i 1.100 euro — senza possibilit­à di avvalersi della riduzione del 30% se pagata entro 5 giorni — oltre al ritiro della patente e 10 punti di decurtazio­ne dalla stessa.

I dati L’estate in corso ha registrato, finora, un’escalation di incidenti: 11 le vittime

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Sensibilit­à Il logo della campagna «No credit» lanciata dalla Provincia. Sotto la lente, ora, la sicurezza sulle strade di montagna

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