L’originale ascesa al Gran Ladro
La cima del Gran Ladro, in tedesco Hoher Dieb, supera i 2.700 metri. Tra il monte dei Romici (2.711 metri) e l’Hochjoch (2.640 metri), si trova sulla dorsale che origina dalla conca di Merano con il monte San Vigilio. In direzione sud-ovest, la catena di monti raggiunge il Cevedale nel Gruppo dell’Ortles facendo da spartiacque tra la val d’Ultimo, a sud, e le valli Venosta e Martello, a nord.
Da un punto di vista orografico la dorsale, che presenta soluzione di continuità con il Gruppo dell’Ortles, è separata da quest’ultimo da un’infilata di cime — l’Orecchia di Lepre, il Gioveretto cima Lorchen, punta Martello e Cima Marmotta — poste tra il Gran Ladro e il Cevedale. Tutte al di sopra dei 3.000 metri, rappresentano la parte meno accessibile di questa lunga catena di monti che, con il Gran Ladro, mostra il suo volto più agibile. Il sentiero che raggiunge la cima è praticabile senza passaggi difficili, nonostante pendenze impegnative e tratti leggermente esposti sulla cresta finale. Contrassegnato dai segnavia 4B, 4A e 4, comincia al rifugio Steinrast in val d’Ultimo, a quota 1.723.
Il rifugio è raggiungibile in automobile salendo da Merano (direzione Lana, poi la strada provinciale per la val d’Ultimo) fino al paesino di Pracupola (Kuppelwies). Un chilometro prima del parcheggio della stazione sciistica della val d’Ultimo, si prenda in macchina il bivio a destra (strada stretta asfaltata) con indicazione Steinrast. Giunti al rifugio, aperto con servizio ristorante, inizia il sentiero 4B per il Gran Ladro. A 2.300 metri passiamo per malga Marschnell. Poi, raggiunto il laghetto di Langer, prendiamo a sinistra per il tratto di cresta finale. È questa la parte più panoramica dell’itinerario e la più faticosa. Raggiunta la cima si rientra al punto di partenza dagli stessi sentieri. Ma prima di salire in macchina provate lo strudel del rifugio Steinrast! La struttura gode di un’ottima gestione, la cucina è casalinga e ricercata.