Terziario, consorzio fra enti bilaterali alla meta
Caramelle: «Definiamo il tutto a settembre». Albergatori: «Occorre l’ultimo ok nazionale»
TRENTO A settembre dell’anno scorso le categorie e i sindacati del terziario e del turismo concordavano di dar vita a una società di secondo grado per raggruppare i tre enti bilaterali. Ora lo statuto ha raggiunto la forma quasi definitiva, per cui i sindacati, in modo unitario, hanno chiesto per l’inizio di settembre una convocazione al fine di formalizzare l’accordo.
Prima dell’intesa di settembre 2014, da oltre due anni si era aperta la discussione su come unire Ebtt (turismo), Ebter (terziario) ed Enbit (Confesercenti). Il progetto di fondere i tre enti non è andato in porto per le troppe differenze fra i contratti di lavoro implicati e per la difficoltà di mettere insieme i rispettivi patrimoni finanziari. La scelta è quindi caduta «su un consorzio di secondo grado o su una società di servizi» fa sapere Luca Libardi, presidente dell’Asat. «Occorre ottimizzare la parte amministrativa, mantenendo però l’autonomia degli enti bilaterali stessi — prosegue l’albergatore —, non dimentichiamo però che, per chiudere definitivamente questa fase, occorre ancora un passaggio con i rispettivi enti bilaterali nazionali». Questo nuovo rinvio sembra però pesare ai sindacati. Roland Caramelle, segretario della Filcams Cgil, spinge: «Stiamo arrivando al dunque e sistemando le ultime virgole dello statuto. Il punto di approdo è avere una regia unica rispetto alle diverse funzionalità, con un direttore unico». Importante, per il sindacalista, è che si arrivi a formalizzare la costituzione di questo consorzio. «Abbiamo fatto richiesta in modo unitario: c’è bisogno di attivare le potenzialità degli enti, la crisi economica incombe», conclude Caramelle.
Libardi Snellire la parte amministrativa tenendo l’autonomia