Orvea lancia il modello e-commerce
Rovereto, soluzione per il nuovo ipermercato. Spesa via web, poi si passa a ritirarla
Orvea guarda all’e-commerce per il nuovo ipermercato che dovrebbe aprire a fine anno a Rovereto, di fronte al Millennium center. L’ipotesi al vaglio prevede l’ordinazione della spesa online e poi il ritiro da parte dei clienti presso il punto vendita. Una sorta di ibrido tra il modello Amazon e la consegna in stile McDrive di McDonald’s. Riguardo alla mobilità dei lavoratori, domani è previsto l’incontro con i sindacati.
TRENTO Affiancare al consueto servizio di grande distribuzione, negli scaffali del supermercato, la possibilità per i clienti di ordinare la spesa via internet passando poi a ritirarla di persona. Una sorta di ibrido tra l’ecommerce puro e il modello di consegna del McDr ive di McDonald’s. È la soluzione che sarebbe al vaglio per il nuovo « iperOrvea » — previsto di fronte al Coop superstore del Millennium center, in via del Garda a Rovereto — secondo quanto trapela da fonti vicine ai lavoratori della società controllata dal gruppo Poli. Intanto, prosegue la trattativa con i sindacati sul futuro dei dipendenti in cassa integrazione straordinaria (100 su 400). Domani è fissato un nuovo incontro con le sigle del commercio per discutere della mobilità. I sindacati sperano che una quarantina di lavoratori in cassa possa trovare posto nel nuovo ipermercato, che sorgerà al posto dell’ingrosso della spa.
L’apertura del punto vendita sarebbe prevista a fine anno, sempre secondo le indiscrezioni. In generale, riguardo a Orvea, qualche informazione in più riguardo all’occupazione emergerà dall’incontro fissato domani, a cui parteciperanno Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs. Presumibilmente, i sindacati torneranno a chiedere alla società una marcia indietro sulla disdetta del contratto integrativo aziendale, a partire da novembre. La società ha però già detto di non essere intenzionata a tornare sui propri passi. Le sigle avevano manifestato la volontà di impugnare la disdetta. Uiltucs, Fisascat e Filcams fanno leva sul fatto che l’accordo firmato nel 2012 prevedeva un rinnovo per altri tre anni (fino al 2018) e inoltre, in cao di disdetta, stabiliva che fino al 2018 non poteva venir meno né la parte normativa, né quella economica fissa.
Altri argomenti all’ordine del giorno sono la cassa integrazione e la mobilità. Attualmente Orvea, dopo l’ingresso di Poli in società, ha attiva la cassa integrazione straordinaria per i cento provenienti da magazzino, amministrazione e dal supermercato al Tridente (Trento nord), chiuso da tempo. A novembre l’ammortizzatore sociale scade e dei 100 già 35 hanno deciso di uscire dall’azienda. Sono poi aperte altre 27 procedure di mobilità. Il sindacato spinge per un reintegro in azienda dei restanti 38 lavoratori. Che non è scontato. «Noi abbiamo chiesto di concordare insieme orari e impegno, invece la catena impone il lavoro 7 giorni su 7, dalle 9 alle 21, turni a cui i magazzinieri non erano abituati. Si aggiunga per molti lo spostamento da Trento a Rovereto, senza l’integrativo, diventa una spesa difficilmente ammortizzabile » , aveva detto Roland Caramelle (Filcams). I lavoratori senior potrebbero essere tentati ad evitare le condizioni difficili, «mentre giovani in cerca magari del primo impiego, da formare, potrebbero essere più propensi ad accettarle» aveva aggiunto Walter Largher (Uiltucs).