«Il direttore ha le capacità per un nuovo mandato»
Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici: Zeni scaltro, ha capito che serve metodo partecipativo
TRENTO « Flor ha le capacità per svolgere un altro mandato da direttore dell’azienda sanitaria. Ma ha bisogno di stabilità: la politica deve chiarirsi le idee su come riorganizzare il settore » . Marco Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici, spende una carta a favore del direttore scaricato da Borgonovo Re prima che quest’ultima venisse silurata dal governatore Ugo Rossi. E promuove le prime mosse del nuovo assessore, Luca Zeni.
Zeni ha sdoganato la proroga de l di re t tore de l - l’azienda sanitaria, Luciano Flor, definendo un anno «il lasso di tempo più congruo». Ancora non si sa se Flor accetterà. Non c’è comunque il rischio di introdurre un ulteriore elemento di incertezza in azienda sanitaria?
«Penso che la proroga sia necessaria, non si può avere un nuovo assessore e decapitare la direzione aziendale: sarebbe un vuoto che nemmeno la politica vuole. Con Borgonovo Re assessora, Flor si è trovato immerso in un clima di sfiducia pubblica sei mesi prima della fine del proprio mandato. Ora l’opzione della riconferma può dargli più sicurezza».
Su Zeni già piovono accuse di essersi appiattito sulle posizioni di Rossi in cambio della nomina. Come giudica
le sue prime mosse?
«Zeni è un politico scaltro e per ora ne è uscito bene. Ha capito che c’erano problemi non affrontati con sufficiente metodo partecipativo da chi lo ha preceduto».
Si riferisce alla collocazione del nuovo ospedale?
«Anche, ma non solo. Prima di parlare della zona su cui costruire il Not, Zeni ha capito che va chiarito e condiviso tutto il sistema dei nosocomi centrali e periferici. Poi c’è l’attuazione della legge provinciale di riorganizzazione della sanità trentina, che prevede lo sviluppo della medicina del territorio e la realizzazione del servizio ospedaliero provinciale. Il mandato della legge non è stato attua to compiut amente, è giusto che l’azienda proceda».
Il servizio ospedaliero provinciale non si vede?
«Non si vede. Solo con un ospedale centrale e le periferie intese come reparti si può creare un percorso a doppio senso di medici e pazienti che mantenga alta la qualità e i servizi in tutto il Trentino».
Se l’Azienda non ha attuato il dettato della legge, evidentemente Flor doveva fare di più. Dopo un’eventuale proroga di un anno per evitare il vuoto di direzione che lei paventa, vedrebbe favorevolmente un nuovo mandato per l’attuale direttore?
«È l’assessore che deve decidere. Comunque Flor è una persona molto intelligente, pratica, capace di ricoprire l’incarico per un altro mandato. Inoltre, non è che in giro ci siano chissà quali figure pronte per quel ruolo. Certo, anche Flor ha bisogno di maggiore stabilità».
Nei primi due anni di legislatura non ne è stata garantita abbastanza?
«Tutti noi, non solo Flor, abbiamo risentito di una mancanza di scelte della politica, dell’assunzione di decisioni poi smentite. La giunta non ha mostrato idee chiare sulla sanità. È bene che si faccia definitivamente chiarezza e poi, con la collaborazione di tutti e il confronto con gli operatori del comparto sanitario, non solo i medici, si proceda. In molti ospedali periferici ci sono colleghi in difficoltà».