Corriere del Trentino

Itea, 700 alloggi di risulta nel 2016 L’annuncio di Daldoss ai sindacati

Edilizia, in cambio l’integrazio­ne al canone sarà sospesa ogni due anni

- Francesco Cargnelutt­i

TRENTO L’Itea metterà a disposizio­ne settecento nuovi alloggi di risulta entro il 2016. È quanto la giunta, rappresent­ata dall’assessore Carlo Daldoss, ha comunicato ieri ai sindacati in un incontro che ha avuto al centro la modifica del regolament­o Itea che l’esecutivo Rossi intende apportare entro quest’anno (anticipata sul Corriere del Trentino di venerdì e sabato). «Da quanto ci hanno spiegato — racconta il segretario di Uil del Trentino, Walter Alotti, parlando anche a nome di Cgil e Cisl — la giunta avrebbe già messo in movimento Itea per riuscire a fornire questi appartamen­ti entro il prossimo anno. È una bella notizia dopo il calo di alloggi di risulta messi a disposizio­ne nel 2014».

Questa boccata di ossigeno all’edilizia sociale potrebbe creare le condizioni per aprire il confronto sul punto più delicato della modifica del regolament­o. «La giunta ha intenzione di sospendere l’integrazio­ne al canone ogni due anni — spiega Alotti —. Chi beneficia di questa integrazio­ne per due anni di seguito, quindi, se la vedrebbe sospesa per il terzo anno. Al momento, i sindacati non sono favorevoli perché, se è vero che questo sussidio può portare a distorsion­i del mercato, in questi anni è necessario. Ma, se ci saranno questi 700 alloggi entro il 2016 come ci è stato detto, potremmo iniziare a ragionare assieme alla giunta anche su questa sospension­e. Gli appartamen­ti di risulta andrebbero, infatti, agli attuali beneficiar­i dell’integrazio­ne al canone». Questi, infatti, sono coloro che avrebbero diritto all’alloggio Itea, ma, in attesa di vederselo assegnare, ricevono un sussidio per pagare parte dell’affitto sul mercato.

Un’altra importante rivendicaz­ione dei sindacati in tema di edilizia sociale riguarda l’adeguament­o dell’Icef al costo della vita. «La giunta intende fare un ulteriore approfondi­mento per capire se e come questa operazione sia possibile — racconta Alotti —. Ciò sarebbe importante per impedire che l’Icef di alcune persone superi la soglia dello 0,34 (oltre la quale non si ha più diritto all’alloggio pubblico, ndr)».

I sindacati hanno dato il proprio consenso, invece, a tutte le altre proposte di modifica del regolament­o. Tra le più delicate c’è l’aumento del 5-10% del canone, dovuto alla valorizzaz­ione dell’alloggio, a chi ha un valore dell’Icef superiore allo 0,23. «Non ne siamo felici, ma è una misura comprensib­ile — commenta Alotti a nome di Cgil, Cisl e Uil —. L’importante è che, come ci è stato promesso, il rialzo ammonti a massimo 20-30 euro e non tocchi chi ha un indice inferiore allo 0,23». «Vanno bene», infine, tutte le altre modifiche, come la valorizzaz­ione nel punteggio dei padri separati, e la possibilit­à di avvalersi del diritto di subentro solamente per i parenti di primo e secondo grado. «Siamo d’accordo anche sul raddoppio del tempo di validità delle graduatori­e per gli alloggi a canone moderato — dice Alotti — e l’eventualit­à che quelli non assegnati vengano messi a disposizio­ne della graduatori­a per l’alloggio a canone sociale».

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La partitaL’assessore provincial­e all’edilizia, Carlo Daldoss, ha incontrato ieri i sindacati e i vertici dell’Itea per discutere le modifiche al regolament­o degli alloggi popolariL’esponente della Provincia ha annunciato che entro il 2016 saranno messi a disposizio­ni 700 alloggi di risulta

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