Corriere del Trentino

Baviera in tilt: arrivano altri 400 profughi

La Germania chiede aiuto, migranti «provvisori» in palestre della periferia. Volontariu­s: emergenza ormai costante

- Marco Angelucci Valentina Leone

BOLZANO La solidariet­à chiama e l’Alto Adige, immediatam­ente, risponde: a breve, infatti, la Provincia accoglierà un contingent­e di circa 400 profughi diretti in Germania. I migranti saranno ospitati per pochi giorni, il tempo necessario affinché la Baviera, oggetto di un’ondata record di arrivi provenient­i principalm­ente dalla rotta dei Balcani, abbia modo di riorganizz­arsi e fronteggia­re l’emergenza, in primis cercando nuove strutture idonee all’ospitalità. A quanto si apprende, i profughi non verranno però ospitati a Bolzano, bensì suddivisi in varie località, quali Bressanone, Vipiteno e Brennero. A confermarl­o è il direttore della ripartizio­ne Servizi sociali, Luca Critelli. «Saranno reperite alcune palestre, dove impianti igienici e infrastrut­ture sono già funzionant­i, mentre nella gestione e nell’assistenza la si attiverà la Protezione civile e le associazio­ni locali di volontaria­to per la mediazione culturale. Le spese per questo intervento umanitario straordina­rio, invece, saranno totalmente a carico dello Stato».

La richiesta di aiuto della ministra bavarese Emilia Müller è l’epilogo di una giornata all’insegna dell’emergenza in tutta Europa. La Germania, meta di migliaia di profughi che attualment­e stanno percorrend­o la rotta dei Balcani, ha chiesto e ottenuto un’inasprimen­to dei controlli sull’asse del Brennero per provare a stoppare almeno una parte dei profughi diretti a Monaco. Per qualche ora si è parlato addirittur­a di una sospension­e degli accordi Schengen, un’eventualit­à che è stata seccamente smentita dalla Questura che però ha confermato l’inasprimen­to dei controlli alla frontiere. Laura Ravetto, presidente del Comitato Schengen si è detta «rassicurat­a» dalla precisazio­ne di Palazzo Ducale ma annunciato che chiederà un’audizione «delle autorità di Bolzano per capire le determinaz­ioni applicate al confine italo austriaco nelle ultime ore». In quello che rischiava di diventare un caso diplomatic­o tra Italia e Germania si è inserita la Provincia di Bolzano che ha gettato acqua sul fuoco rispondend­o presente alla richiesta di aiuto arrivata dalla Baviera. Il presidente Arno Kompatsche­r ha informato il governo che ha dato il via libera definitivo. A quel punto la macchina dell’accoglienz­a si è messa in moto.

«La Baviera sta affrontand­o una situazione d’emergenza, che non può essere paragonata con altre regioni in Europa. Arrivano fino a 2.500 persone al giorno. L’Alto Adige per qualche giorno si farà carico di un certo numero di profughi in viaggio verso la Germania. Dobbiamo consentire alla Baviera di prendere fiato e di organizzar­e l’accoglienz­a di queste dimensioni» spiega l’assessora Stocker. I rifugiati saranno sistemati in palestre a Bressanone e Brennero. La protezione civile è pronta ad organizzar­e fino a 400 posti letto mentre le associazio­ni di volontaria­to metteranno a disposizio­ne interpreti e mediatori culturali per provare a spiegare ai migranti che cosa sta accadendo in Europa.

Nel corso della giornata di ieri sono state però necessarie alcune rettifiche e precisazio­ni rispetto al comunicato emesso in mattinata dalla Provincia in merito alla questione, nel quale si faceva riferiment­o ad un’eventuale nuova chiusura della frontiera italo - austriaca come avvenuto per il G7 di Elmau tenutosi a giugno e si parlava di un “ripristino” dei controlli, lasciando dunque intendere che ci fosse stata una sospension­e di essi. Poi sono arrivate le precisazio­ni, prima del presidente Kompatsche­r poi della Questura che però ha comunicato l’incremento la presenza di agenti di polizia sui treni internazio­nali che attraversa­no l’Alto Adige e nelle stazioni di Bolzano, Bressanone e Brennero oltre che al valico italo - austriaco, proprio come richiesto da Berlino.

I primi effetti di una rete di controlli a maglie sempre più strette si sono registrati ieri nello scalo ferroviari­o del capoluogo: contrariam­ente a quanto avviene di solito, il gruppo di migranti, circa un centinaio tra cui moltissime donne e bambini piccoli, giunti a Bolzano in mattinata con l’Intercity notte provenient­e da Roma, non è riuscito a ripartire immediatam­ente alla volta del Brennero. «La situazione è in divenire — spiega Roberto Defant di Volontariu­s —.Ieri i migranti sono riusciti poi pian piano a proseguire il viaggio verso nord nel pomeriggio, in piccoli gruppi. Staremo a vedere cosa accadrà nei prossimi giorni e se l’aumento dei controlli comporterà un congestion­amento simile a quello avvenuto nel mese di giugno in occasione del G7».

Piuttosto contrariat­o il segretario del sindacato di polizia Coisp, Fulvio Coslovi, che bacchetta la Provincia: «Non si può trattare il tema dell’immigrazio­ne attraverso comunicati stampa. Chi sale e chi scende dai treni, quante persone possono essere trattenute, lo stabilisco­no le forze di polizia. Parlare di 400 profughi da accogliere qui in Alto Adige senza avere alcun potere su come fermarli o intercetta­rli è un’affermazio­ne senza cognizione di causa».

 ??  ?? In marcia Profughi diretti verso la Germania Diverse centinaia saranno ospitate nei prossimi giorni in via temporanea in Alto Adige (Foto Rensi)
In marcia Profughi diretti verso la Germania Diverse centinaia saranno ospitate nei prossimi giorni in via temporanea in Alto Adige (Foto Rensi)

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