Corriere del Trentino

«Un delitto perdere Mariani»

Confindust­ria: solidariet­à a Omr. Crescita bloccata, rischio di spostament­o a Brescia

- Enrico Orfano

TRENTO La questione Mariani spaventa Confindust­ria Trento. Dopo l’uscita del patron della controllan­te Omr Marco Bonometti, che sul Corriere del Trentino di ieri ha posto un ultimatum («se non cambia lo scenario porto tutto nel bresciano»), il presidente Giulio Bonazzi denuncia «il delitto» che si sta compiendo, costringen­do la società ad andarsene. Non è facile però individuar­e le colpe che hanno determinat­o la situazione. Altro tema delicato è anche quello della percezione della manifattur­a in Trentino: se da un lato Bonazzi si spinge a chiedere «una raccolta firme» che testimoni l’apertura verso lo sviluppo imprendito­riale, dall’altro teme che «industria e artigianat­o siano ancora viste male, nonostante contribuis­cano in modo determinan­te al Pil locale».

La Mariani dà lavoro a 150 persone a Ledro: la controllan­te Omr ha bisogno di espandersi costruendo un altro capannone in cui lavorerebb­ero altri 50 addetti. Dopo 7 anni, i lavori di ampliament­o sono stati bloccati da una sentenza del Tar che ha dato ragione ad un ricorso avverso. Omr ha fretta di ampliarsi, per far fronte ad ordinativi derivati anche dalla nuova commessa con Alfa Romeo, per questo Bonometti minaccia di costruire l’impianto nuovo a Brescia, in un terreno di proprietà, e già che c’è di trasferirv­i tutte le lavorazion­i di Ledro. Significhe­rebbe la perdita del lavoro per 150 persone, per questo Provincia e Trentino sviluppo stanno tentando l’impossibil­e. Saltasse Ledro, si potrebbe trasferire l’intera lavorazion­e a Rovereto, nella sede ex Gallox, che Bonometti sta già valutando.

«L’imprendito­re è giustament­e stanco — ragiona Bonazzi — e queste opportunit­à passano una volta sola. Confindust­ria da tempo sta facendo pressing e io personalme­nte ho testimonia­to la mia vicinanza a Bonometti, che ha bisogno di fare questo investimen­to, soprattutt­o ora che ha guadagnato questo collegamen­to con Alfa Romeo». Palazzo Stella però non ha posizioni avverse a soggetto pubblici, «visto che il Comune ha concesso la deroga, Provincia e Trentino il presidente di Confindust­ria riconosce che «non può fare altro. Dalle altre parti ti fanno i ponti d’oro se porti lavoro per 200 persone e i terreni te li tirano dietro». A Ledro la zona prescelta per l’espansione della Mariani «non ha particolar­e pregio ambientale e lo stabilimen­to che si vorrebbe installare non inquina — osserva ancora il leader di Confindust­ria —. Qualcuno dovrebbe mettersi una mano sul cuore, determina il futuro di 400 persone». Da qui «l’amarissima consideraz­ione: mi dispiace che nel territorio non sia radicata la convinzion­e che l’imprendito­ria fa bene. L’industria e l’artigianat­o sono viste male, anche se contribuis­cono pesantemen­te sul Pil», che non si regge solo su turismo, agricoltur­a e commercio. Il piano B di Rovereto sarà comunque meglio di niente, ma il dipendente di Ledro «lì non ci andrà mai» chiude Bonazzi, che l’Alto Garda lo conosce bene.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy