Corriere del Trentino

Adler verso lo stato di agitazione

Richiesti 8 licenziame­nti. Ravelli: «Dialogo azzerato»

- E. Orf.

TRENTO «Dalla Adler abbiamo ricevuto una netta chiusura a tutte le nostre proposte». Negativo il responso dell’incontro di ieri fra l’azienda di Rovereto, che intende licenziare 8 dipendenti su 61, e i sindacati di categoria, guidati dai segretari Marco Ravelli (Femca Cisl) e Mario Cerutti (Filctem Cgil).

L’azienda che produce componenti­stica per motocicli «ha risposto un secco no alle nostre richieste di intervento tramite ammortizza­tori sociali — riporta Ravelli, dopo una tesa riunione con il personale nel primo pomeriggio —. Nel 2013 si è fatto ricorso al contratto di solidariet­à, che anche adesso è stato riproposto, ma la direzione ci controbatt­e che “non funziona”. Quel che più ci irrita, poi, è il fatto che alcuni dipendenti si sono offerti di ridursi l’orario di lavoro, passando di fatto a un part time, in modo da salvare i posti di lavoro. Ma niente da fare». Ci sarebbero addirittur­a fino a 4 uscite fra mobilità in vista della pensione e volontarie­tà, fatto che ridurrebbe il numero di esuberi a 4-5, con la possibilit­à di affrontare bene la faccenda con ammortizza­tori, «ma sembra che l’azienda si sia messa di puntiglio. Ora non si esclude lo stato di agitazione e lo sciopero» aggiunge Ravelli. Nel 2012 Trentino sviluppo ha concesso un leaseback da 1,5 milioni, stabilizza­ndo 52 unità fino al 2017, quindi non si prevedono penali. Dal canto suo la società parla di perdite per 6 milioni dal 2009. Nei prossimi giorni i sindacati verificher­anno se la cassa è ancora possibile.

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