Burocrazia, Ledro si difende «Il Tar bocciò le perizie aziendali»
Il Comune: «Nuova deroga? La società non fa richiesta»
TRENTO Se l’Omr attacca le lentezze burocratiche che bloccano la sua espansione, il Comune di Ledro reagisce duramente: «La responsabilità della bocciatura del Tar non è del Comune, ma della perizia geologica aziendale. Inoltre allo stato attuale non si possono dare altre deroghe, perché la Mariani non ha fatto richiesta» dice il vicesindaco Claudio Oliari.
«La richiesta in deroga rilasciata dal Comune di Ledro il 18 marzo 2015 è stata annullata dal Tar per gravi carenze progettuali, non imputabili al Comune». La sentenza infatti, spiega Oliari, «considerando non adeguata la perizia geologica, ha annullato la deroga, perché il consiglio comunale avrebbe votato senza le giuste informazioni». Certo, se non ci fossero stati ricorrenti privati, difficilmente si sarebbe messa in discussione la cosa.
Ledro poi punta il dito contro l’assessore Alessandro Olivi, dicendo che non ha avuto alcuna formale indicazione sulla possibilità di mettere a disposizione altri siti (Rovereto e Storo). «Noi abbiamo cercato di mettere i contatto Mariani con imprenditori adiacenti, per sfruttare altri immobili, ma non si è trovata la quadra» prosegue Oliari. E infine sembra che all’estremo sforzo di salvare il progetto la società non voglia partecipare: «Sul tavolo non c’è alcuna richiesta di concessione in deroga», che servirebbe per far ripartire nuovamente l’iter. La questione è però complessa: «Siccome i lavori sono stati bloccati, serve una sanatoria per regolarizzare l’esistente, fatto che rappresenta un ulteriore aggravio burocratico» ammette il vicesindaco. Quindi è probabile che l’azienda aspetti il compimento di questo passaggio, prima di presentare un’altra domanda di deroga. Ledro comunque punta il dito contro «la leggerezza da parte di chi ha presentato i documenti necessari in passato e omette ora di fornire la nuova documentazione». Ma Oliari, anch’egli imprenditore, nota che lo stesso «il risultato sarebbe in dubbio, anche se si facesse tutto giusto». Troppo forse per chi ha fretta di far fronte a commesse.