Sanità, Flor apre alla proroga
Il direttore dell’Azienda: «Buoni rapporti con la giunta, accetterò la loro decisione»
«Accetterò la decisione che prenderà la giunta, ma prima parlerò con l’assessore Zeni». Il direttore dell’Azienda sanitaria Luciano Flor apre alla possibilità di una proroga di un anno del suo mandato. La proposta è arrivata dal governatore Ugo Rossi e dal neo assessore alla sanità. Ora manca solo la decisione formale della giunta per capire che cosa succederà il prossimo novembre, quando scadrà il mandato di Flor. Il direttore, dopo la burrasca delle scorse settimane, chiarisce: «Ho buoni rapporti con la giunta e la Provincia». Si prospetta quindi una nuova intesa dopo le divisioni politiche e i lunghi giorni di silenzio del direttore generale. «Parlerò con l’assessore così riusciremo a capirci» ha sintetizzato Flor. Intanto l’ex assessora Donata Borgonovo Re, che a luglio aveva annunciato di non voler rinnovare l’incarico a Flor, punzecchia Zeni: «Parlare chiaro in politica è una colpa».
«Mi vedrò con l’assessore, così riusciremo a discutere e a capirci»
TRENTO «Accetterò la decisione che prenderà la giunta, ma prima di tutto parlerò con Zeni». Con queste parole — una evidente apertura alla possibilità di accettare l’anno di proroga del suo incarico proposto dal governatore Rossi e rilanciato dal nuovo assessore alla sanità — il direttore dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, Luciano Flor, aggiunge un tassello importante al riassetto che ha animato il dibattito politico sulla sanità negli ultimi mesi. Adesso manca solo la decisione formale della giunta per capire cosa succederà al termine del mandato di Flor, a novembre. Dopo la burrasca delle scorse settimane, ora il direttore sottolinea di avere «buoni rapporti con la giunta e la Provincia».
I contrasti
La questione Flor è stata uno degli elementi di frizione tra Donata Borgonovo Re e Ugo Rossi. L’ex assessora aveva annunciato già a luglio l’intenzione di non rinnovare il mandato a Flor, ma di avviare, invece, una selezione pubblica per trovare un successore. Poche settimane più tardi, Rossi ha deciso di toglierle le deleghe e di affidare il timone dell’assessorato alla sanità a Luca Zeni, che ha subito cambiato rotta. Rossi e Zeni, a breve giro di posta, hanno ventilato la proroga del mandato di Flor per un anno, a partire dalla scadenza prevista per novembre. Ciò permetterebbe alla giunta di scegliere il successore di Flor avvalendosi di uno degli strumenti previsti dalla legge Madia sulla pubblica amministrazione. Ovvero un elenco dei direttori generali dai quali attingere i funzionari, che sarà a disposizione delle amministrazioni regionali non appena saranno pronti i decreti attuativi della legge.
Silenzi
Mancava l’elemento essenziale: Flor è o meno disponibile? Mentre il direttore non commentava, i partiti hanno animato il dibattito. La soluzione della proroga non ha trovato consensi unanimi all’interno della maggioranza. Va sicuramente bene a Rossi, che ha espresso preoccupazione per un cambio al vertice dell’Azienda sanitaria a breve distanza della sostituzione di Borgonovo con Zeni. E trova certamente l’appoggio di Patt e Upt, che, come Rossi, sarebbero addirittura favorevoli a un rinnovo del mandato a Flor per altri cinque anni. Un’idea appoggiata anche dal presidente dell’Ordine dei medici, Marco Ioppi, che ha definito l’attuale direttore «capace» di coprire l’incarico per un altro mandato. Mentre il Pd ha espresso un orientamento più controverso, con Mattia Civico contrario alla proroga e sostenitore dell’idea di Borgonovo di individuare il nuovo direttore dell’Apss tramite un bando. L’opposizione ha risposto all’idea di Rossi e Zeni con tutt’altri toni. A partire da Walter Viola che ha interpretato la proposta di proroga come un segnale della generale indecisione della giunta. Simile la posizione di Rodolfo Borga che, benché abbia convenuto che cambiare assessore e direttore in pochi mesi possa essere «inopportuno», ha chiesto alla maggioranza più chiarezza e strategia sulle decisioni in materia di sanità. Filippo Degasperi ha visto, invece, nella proposta di Zeni una conferma delle ipotesi intorno all’allontanamento di Borgonovo Re («La verità è che l’assessora voleva cambiare il direttore e Rossi era contrario. È stata sostituita con Zeni e ora lui si prepara a rinnovargli l’incarico»).
La svolta
Dopo diverse settimane, Flor è tornato a parlare. Lo ha fatto ieri con grande essenzialità, aprendo alla possibilità della proroga: «È la giunta che decide — commenta Flor — e io accetterò la sua decisione. Prima, però, parlerò con Zeni così riusciremo a discutere della questione e a capirci». E aggiunge: «Ho un buon rapporto con la giunta e con al Provincia. Sono trentino e sono un dipendente dell’Azienda sanitaria».
Nuova intesa