Rigotti (Fimaa) e i 700 alloggi Itea «Caleranno gli affitti di mercato»
Rigotti (Fimaa) critica lo stop all’integrazione. Cgil: il nodo è l’Icef
«I 700 alloggi di risulta che Itea metterà a disposizione entro il 2016 creeranno competizione al mercato privato, riducendone in parte i canoni d’affitto». Questa l’analisi di Severino Rigotti, presidente di Fimaa, sulla modifica del regolamento Itea che la giunta vuole realizzare entro l’anno. «La sospensione dell’integrazione — dice — creerà problemi».
TRENTO «Non capisco proprio la decisione della giunta di sospendere l’integrazione al canone ogni due anni. O questo sussidio ha una durata pari almeno a quella del contratto di locazione, oppure si creano dei problemi sia per gli affittuari che per i proprietari». È quanto sostiene il presidente provinciale della Federazione italiana dei mediatori e degli agenti d’affari (Fimaa), Severino Rigotti, intervenendo nel dibattito sulla modifica del regolamento Itea che la giunta vuole realizzare entro l’anno (Corriere
del Trentino di ieri).
Le opzioni
Una delle questioni più spinose è la sospensione dell’integrazione al canone per 12 mesi di alcune fasce Icef che ne beneficiano per due anni consecutivi. «Non capisco il perché di questa decisione — dice Rigotti — L’integrazione non crea distorsioni nel mercato privato, anche perché sono relativamente pochi i beneficiari. Inoltre, la sospensione al terzo anno creerebbe problemi sia agli affittuari che ai proprietari. I primi non sarebbero sicuri di potersi permettere un alloggio per tutta la durata della locazione. Di conseguenza, i secondi sarebbero più riluttanti ad affittare loro una casa».
Saranno meno profondi, secondo Rigotti, gli effetti dei 700 alloggi di risulta che Itea metterà a disposizione entro il 2016: «È vero che creeranno competizione al mercato privato, riducendone in parte i canoni d’affitto. Ma è anche vero che la nostra categoria si rivolge soprattutto a studenti, che solitamente non si rivolgono all’edilizia sociale».
Sindacati in guardia
Andrea Grosselli, della segreteria di Cgil, aggiunge qualche elemento per capire la questione della sospensione dell’integrazione: «La ratio è quella di dare la possibilità di ricevere il contributo anche a chi non l’ha mai avuto, ovvero a quelli con una condizione economica leggermente migliore, ma comunque inferiore a 0,23, soglia oltre la quale non si ha diritto all’integrazione. Facciamo un esempio: chi ha un Icef pari a 0,14 beneficia del sussidio per due anni e al terzo gli viene sospeso. Le risorse che si recuperano al terzo anno vengono usate per dare l’integrazione a chi ha un Icef pari a 0,18, che di solito non la riceve. Noi di Cgil, Cisl e Uil abbiamo avanzato due suggerimenti. Primo, ridurre il tempo della sospensione a sei mesi e, secondo, fare in modo che non venga applicata a chi ha un Icef inferiore a 0,13».
«Un’altra ratio della sospensione — aggiunge Lorenzo Pomini segretario della Cisl — è che ricevendo queste integrazioni le persone potrebbero non fare tutti gli sforzi necessari per trovarsi un lavoro. Siamo d’accordo con la sperimentazione della sospensione e noi del sindacato la monitoreremo».
Il nodo Icef
Un secondo nodo delicato della modifica del regolamento Itea riguarda l’aumento di 20-30 euro del canone dell’alloggio pubblico a chi ha un Icef superiore allo 0,23. «Prima di affrontare questo tema — dice Grosselli — bisogna risolvere la questione dell’indicizzazione dell’Icef almeno per le politiche abitative. Bisogna che l’indicatore faccia riferimento al reddito reale, non nominale».