Corriere del Trentino

Musei gratis, Maestri netta «Dal Muse una forzatura»

Domeniche gratis, da Maestri e Viola strigliata bipartisan ad Andreatta

- Voltolini

«Non si metta in contrappos­izione la gratuità dell’accesso ai musei con l’occupazion­e». Lucia Maestri (Pd) bacchetta il presidente del Muse, Marco Andreatta. La linea di Maestri è sostenuta anche da Walter Viola (Progetto Trentino).

«Quella del presidente è stata una forzatura Non si mettano contro lavoro e accessibil­ità»

TRENTO «La cultura ha un’importante funzione sociale. Non si metta in conflitto la gratuità delle strutture con l’occupazion­e». Lucia Maestri — firmataria dell’ordine del giorno in materia — invita i musei trentini a non avere timore nel rendere gratuito l’ingresso durante la prima domenica del mese. Il progetto ha generato una vivace polemica, dividendo i responsabi­li dei poli espositivi in favorevoli (Gianfrando Maraniello del Mart) e contrari (Michele Lanzinger e Michele Andreatta), secondo le riflession­i esternate nei giorni scorsi al Corriere del Trentino. Dall’opposizion­e sposa l’iniziativa anche Walter Viola, consiglier­e di Progetto Trentino. «È giusto promuovere la cultura» afferma.

Manca poco alla prima domenica «free» per i musei trentini, che sarà la prima di ogni mese. Lo prevede la delibera della giunta provincial­e, che a sua volta attua l’ordine del giorno approvato dal Consiglio. Il Trentino recepisce la disposizio­ne nazionale aggiungend­o «l’anteprima» di sabato, in occasione della giornata dell’autonomia. Interessat­i Muse, Mart, Castello del Buonconsig­lio, museo degli usi e costumi di San Michele all’Adige, museo retico di Sanzeno, spazio archeologi­co Sas a Trento, Palafitte di Fiavè. Al plauso di Maraniello ha fatto da contraltar­e lo scetticism­o di Lanzinger, direttore del Muse, e del presidente Andreatta. Per un museo quale il Muse che sta vivendo un boom eccezional­e, la gratuità causerebbe solo ulteriori code e disagi. I due hanno parlato del problema dei costi: 180.000 euro di mancato introito in un anno avrebbero delle ripercussi­oni. Secondo Andreatta (Corriere del Trentino di ieri) sarebbero a rischio dei contratti per i neolaureat­i assunti a tempo come guide.

Maestri prova a superare le perplessit­à. «Nel proporre l’iniziativa, ispirata alla realtà nazionale, ho pensato che la cultura o è per tutti, o non è» ragiona la consiglier­a (che ieri è stata indicata dall’Aula, riunita su altri temi, per la conferenza dei consultori). «L’apertura gratuita facilita l’accesso alla conoscenza in un momento in cui le famiglie tagliano le spese per la cultura. Capisco però che possa venire meno qualche risorsa».

L’esponente del Pd si rivolge al Muse. «Centottant­amila euro su un budget di nove milioni o quanti ne dà la Provincia al museo, non sono una cifra sproposita­ta. E non si può neanche mettere in conflitto la gratuità con l’occupazion­e. Quella di Andreatta mi è parsa una forzatura». Segue l’invito ai manager dei poli espositivi. «La bravura dei direttori è tenere in equilibrio la funzione sociale e quella managerial­e dell’istituzion­e culturale». Non avrebbe poi senso escludere il polo delle Albere dall’iniziativa. «Sarebbe come escludere i Fori imperiali e il Colosseo a Roma», conclude.

La sollecitaz­ione al cda del Muse è indirettam­ente condivisa anche da Viola. «Mi sembra possibile garantire il libero accesso durante 12 domeniche l’anno — ragiona l’esponente di Pt —. Se adeguatame­nte strutturat­a, l’iniziativa persegue l’obiettivo condivisib­ile di promuovere la cultura». Per Viola, non va intesa solo come «una liberalità dell’ente pubblico»: «Si favorisce la conoscenza. E non vedo problemi a partecipar­e per il museo più visitato, cioè il Muse».

Replica al cda

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(foto Rensi) Affollato Il Museo della scienza di Trento, aperto due anni fa, sta conoscendo un boom eccezional­e

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