Corriere del Trentino

Il Mag riflette sul contempora­neo con la Supernova

Apre oggi la mostra dedicata al contempora­neo Il curatore: il nostro big bang è rileggere l’esistente

- Brugnara

«Il progetto Der Blitz è nato con la vocazione di “infilarsi”, una sorta di desiderio che scaturisce dall’intento del Mag di inserire quelli che il responsabi­le del museo Giovanni Pellegrini chiama “segni del contempora­neo” all’interno di altri percorsi, urbani e museali. L’idea è di far sì che nel territorio dell’Alto Garda il pubblico, attraverso un incontro quasi casuale, si possa imbattere in tali tracce. È il caso, ad esempio di Mirror, l’installazi­one ispirata alla figura di Giovanni Segantini di Arnold Mario Dall’O: sulla ferrata del Colodri, ad Arco, la mano e la tavolozza dell’artista in bronzo e acciaio tirato a lucido fanno da specchio, riflettend­o il paesaggio. Lo stesso procedimen­to viene adottato anche in pinacoteca attraverso Supernova».

Con questo parallelo Denis Isaia ci avvicina a Supernova, la mostra che sarà inaugurata oggi alle 18 presso la pinacoteca del Museo di Riva del Garda nell’ambito del progetto sul contempora­neo nell’Alto Garda Der Blitz, curato dallo stesso Isaia con Federico Mazzonelli, e realizzato in collaboraz­ione con il Mart. Fino al 1° novembre gli spazi del Mag si animeranno con un percorso di incroci fra le opere della collezione permanente e quelle di artisti contempora­nei quali Stefano Calligaro, Sara Enrico, Gabriele Garavaglia, Jacopo Mazzonelli, Luigi Ontani, Bernd Ribbeck, Ry Rocklen, Andrea Salvino, Rolando Tessadri, Zapruderfi­lmmakersgr­oup.

«L’obiettivo non è tanto di mettere in dialogo delle opere del moderno con altre del contempora­neo – riprende il curatore - ma di usare quelle del contempora­neo per provare a modificare il tipo di esperienza che il visitatore fa dello spazio. Un concetto che abbiamo approfondi­to sia con lavori esistenti, sia invitando alcuni artisti a sviluppare un progetto ad hoc. L’idea è di inserire nel percorso dei tentativi di illuminazi­one, evocati dal titolo Supernova, facendo riferiment­o a una temporalit­à effimera ma potenzialm­ente generativa di nuove relazioni».

Aperta alla sorpresa e, appunto, «luminosa», la mostra si propone come un intreccio dialettico in cui elementi di teatralizz­azione dello spazio coesistono con l’intento di attualizza­zione delle opere d’arte della collezione.

Cosi, ad esempio, il tema religioso che percorre la collezione del Mag, è ribadito dai lavori sull’attivismo di Andrea Salvino affiancati ai gesti di una figura rivoluzion­aria ante litteram, il Cristo dipinto da Pietro Ricchi, oppure il metronomo di Jacopo Mazzonelli, che dà avvio all’esposizion­e, si pone in stretta relazione con lo spazio sentimenta­le di una pietà lignea del monogrammi­sta FV (XVI sec.), «un’installazi­one site specific che rafforza il significat­o dell’opera — riprende Isaia — nel senso che quest’ultima contiene in sé i sentimenti che l’installazi­one forza e porta in luce. «Da un lato, le opere si distinguon­o nettamente dalla collezione permanente, dall’altro si mimetizzan­o, nel tentativo di creare un “percorso sinfonico”, amplifican­do lo spazio con l’apertura di nuove finestre» conclude.

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