Corriere del Trentino

Canoni ritoccati Gli inquilini protestano «Stillicidi­o»

- F. C.

TRENTO «L’aumento del canone degli inquilini Itea è un’assurdità. E si aggiunge ai rialzi che sono stati fatti negli ultimi cinque anni e che sono serviti solo a mantenere in piedi la macchina burocratic­a dell’istituto». Silvano Largher, del Comitato inquilini e proprietar­i delle case Itea (nella foto una protesta contro la privatizza­zione dell’ente), non accetta giustifica­zioni davanti all’ennesima goccia di uno «stillicidi­o di aumenti del canone che va avanti da anni». Una tendenza che si aggiunge ad una generale «cattiva gestione» che spinge ora il comitato a raccoglier­e gli elementi necessari, da presentare in una sede competente, per dimostrare se l’istituto di edilizia abitativa stia lavorando in maniera corretta o meno.

Tra le modifiche che la giunta ha intenzione di apportare al regolament­o Itea ce n’è una che prevede l’aumento di 20-30 euro ai beneficiar­e degli alloggi pubblici che hanno un Icef superiore allo 0,23. Un aumento che sarà dettato dalla valorizzaz­ione degli appartamen­ti. «Non vedo perché la Provincia decida di alzare i canoni Itea in un periodo di crisi come questo — commenta Largher —. Mi chiedo se le decisioni vengano prese per aiutare poveri e pensionati o per mantenere in piedi la burocrazia. Spero che il sindacato si metta di traverso per bloccare quest’ultima novità». Ma gli strali di Largher non si fermano all’ipotesi di aumento del canone. «Noi inquilini Itea siamo trattati ormai come sudditi da parte dell’istituto. Ci vengono addebitate spese che non esistono. Mi è stato detto di pagare per lo sgombero neve, quando ero stato io a spalarla via. Oppure mi è stata addebitata la pulizia delle grondaie, anche se neanche ce le abbiamo. Come comitato, inizieremo a raccoglier­e gli elementi necessari per capire se l’Itea stia lavorando in maniera corretta o meno».

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