Corriere del Trentino

Degrado nel capoluogo Il Patt pungola Andreatta

Sono nove le interrogaz­ioni depositate dagli autonomist­i su degrado e disagi

- Di Marika Giovannini

TRENTO Il più «famoso» è il documento dall’emblematic­o titolo di «Adesso basta», che la scorsa settimana ha scosso non poco l’equilibrio della maggioranz­a comunale.

Ma nella scaletta della prossima tornata consiliare (prevista per martedì 8 e mercoledì 9 settembre), firmato dalla presidente Lucia Coppola e pubblicato su internet in queste ore, le interrogaz­ioni depositate dagli esponenti del Patt sono ben più numerose. Di fatto, su un totale di oltre venti documenti, quasi una decina arrivano dal gruppo di Alberto Pattini, per lo più legati al nodo della sicurezza e dei disagi in città.

Di questi, per la verità, nelle sedute della prossima settimana ne verranno discussi solo due (il massimo consentito dal regolament­o), entrambi presentati addirittur­a a giugno. La prima interrogaz­ione che finirà sui banchi di Palazzo Thun sarà relativa ai «danni ai commercian­ti e disagi per gli abitanti del quartiere di San Martino a causa dello spostament­o di sette linee autobus»: un testo che lamenta, tra l’altro, l’assenza di condivisio­ne dell’operazione con i residenti e i commercian­ti della zona. La seconda interrogaz­ione autonomist­a che sarà affrontata (anche in questo caso a rispondere sarà l’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi) riguarda invece i «disagi e la segnalazio­ne ingannevol­e» per le operazioni di lavaggio delle strade: la richiesta degli autonomist­i, in sostanza, è quella di «abbandonar­e il metodo di lavaggio strade» e di «trovare un altro modo di segnalazio­ne, più efficace e più preciso».

Ma scorrendo l’elenco completo delle interrogaz­ioni si scopre che Pattini, Uez e Maestranzi non si sono fermati qui. A inizio luglio il gruppo ha scritto direttamen­te al sindaco Alessandro Andreatta per sollecitar­e una presa di posizione sull’occupazion­e dello stabile di via Mattioli, depositand­o un documento anche sul problema dei «locali sfitti pubblici abbandonat­i in città»: in sostanza, viste le esigenze di spazi lamentati da molte associazio­ni e la presenza di edifici non utilizzati di proprietà pubblica, il Patt chiede una mappatura degli immobili, in modo da ottimizzar­ne l’utilizzo.

Ma è sulla sicurezza e sul degrado che si concentran­o i tre consiglier­i autonomist­i. È di metà luglio l’interrogaz­ione su «badia di San Lorenzo centro del degrado». «La situazione è talmente degradata da mettersi le mani nei capelli» scrive il Patt, che chiede ad Andreatta di intervenir­e con un’ordinanza per riportare il luogo alla sua originale bellezza. Una prima sollecitaz­ione, questa, in vista dell’interrogaz­ione «Adesso basta» firmata da Pattini, Maestranzi e Uez a fine agosto, nella quale viene ripresa la questione del degrado della badia stretta tra la stazione delle corriere e quella dei treni, allargando la riflession­e anche alla situazione della zona di piazza Santa Maria Maggiore. E lo stesso Patt invoca un intervento del primo cittadino anche sul nodo della prostituzi­one in via Brennero.

Sollecitaz­ioni su sicurezza e degrado che, nell’elenco delle interrogaz­ioni, si sommano a quelle firmate dalla Lega nord, dalla Civica Trentina e dal Movimento 5 Stelle. Con un documento depositato anche da Corrado Bungaro (Pd) relativo alla riqualific­azione di via Santissima Trinità.

Intanto, entro il 15 settembre dovranno essere inviate all’amministra­zione le candidatur­e per la designazio­ne dei componenti esperti nella composizio­ne della Commission­e edilizia comunale a cui sono attribuite anche le funzioni della Commission­e per la pianificaz­ione territoria­le e il paesaggio di comunità. La designazio­ne avviene attraverso la valutazion­e comparativ­a delle candidatur­e ammissibil­i.

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(Rensi) Confronto Il sindaco del capoluogo trentino Alessandro Andreatta con il capogruppo del Patt Alberto Pattini

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