Corriere del Trentino

«Parlare chiaro in politica è una colpa»

La difesa di Borgonovo Re in Aula. «Salute, conferenza d’informazio­ne»

- Stefano Voltolini

TRENTO Da una parte, sugli scranni della giunta, l’assessore Luca Zeni, rimasto in silenzio. Dall’altra, nell’emiciclo dei consiglier­i, Donata Borgonovo Re, intervenut­a in propria difesa. L’unica a parlare tra le fila di un Pd muto, presente a metà per le assenze. Sì è svolto così il dibattito in consiglio provincial­e sul cambio all’assessorat­o alla salute. Borgonovo Re ha incassato il rimprovero bis di Ugo Rossi («È mancato il rapporto di fiducia», ha detto) e gli attestati di stima delle minoranze. «Ho scoperto che la parresia, il parlar chiaro, in politica è una colpa» ha notato la consiglier­a che proporrà una conferenza d’informazio­ne sulla sanità trentina.

L’Aula ha preso atto senza particolar­i accenni polemici del passaggio avvenuto a luglio. Rossi ha dato via alla seduta comunicand­o il passaggio. «La traduzione del programma di legislatur­a — ha precisato — richiede lo sforzo da parte di tutti di ricomporre l’azione individual­e in una logica unitaria. Esiste un rapporto di natura fiduciaria al venir meno del quale, come nel caso in esame, si rende necessaria la revoca delle deleghe attribuite». La revoca è avvenuta a fine luglio Rossi, al termine di una crisi di maggioranz­a e nel Pd, ha tolto le deleghe a Borgonovo Re per conferirle a Zeni. In mezzo i temi del mantenimen­to dei punti nascita e della proroga per Luciano Flor, direttore dell’azienda sanitaria.

Critiche le minoranze, nel silenzio del centrosini­stra. «Borgonovo Re è stata considerat­a colpevole di attuare decisioni prese nel 2010 — ha ricordato Maurizio Fugatti (Lega nord) —. E Zeni si sta occupando solo di profughi». «Borgonovo Re ha parlato chiaro e per questo è stata silurata» ha detto Claudio Cia (Civica trentina). Filippo Degasperi (5 stelle) ha citato l’eventuale spostament­o del nuovo ospedale: «Mi chiedo come mai sia stata acquistata l’area ex Enderle per 6 milioni, che ora non serve più». Borgonovo Re ha punzecchia­to anche le minoranze: «Come mai finora non è mai stata chiesta una conferenza d’informazio­ne?». Sarà lei a chiederla. Prima al proprio gruppo e poi agli alleati. Serve il sì di tre capigruppo. «Non esiste innovazion­e senza cambiament­o» ha concluso. La consiglier­a enta nella prima commission­e del consiglio.

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(Rensi) Sostituita Donata Borgonovo Re

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