Il Mercatone Uno riparte «Chiederemo più personale»
TRENTO Il giro d’affari al «Mercatone uno» di San Michele all’Adige è in miglioramento, per cui i sindacati cercheranno di negoziare un aumento occupazionale, dopo che la cassa integrazione imposta a livello nazionale ha costretto di fatto a dimezzare il personale al lavoro.
«La prossima settimana incontreremo la direzione — spiega Alessandro Stella della Filcams Cgil —, anche in seguito al cambio di vertice. In quella occasione chiederemo di aumentare da 32 a 40 le unità al lavoro nel regime di cassa integrazione, fatto possibile dato che la situazione è in miglioramento».
La cassa è stata introdotta un mese fa anche se nel punto vendita trentino riuscivano a lavorare tutti e 60 dipendenti. La decisione è scaturita dalla volontà di migliorare lo standard complessivo della società a livello nazionale, aprendo tutti i punti vendita. La strategia ha un senso nel momento in cui il gruppo è commissariato e sta cercando un compratore.
Il «sacrificio» è necessario per riuscire a mettere in funzione quasi tutti i 60 supermercati (con 3000 dipendenti) a livello nazionale, mentre prima della cassa erano operativi solo in 30. Di ieri la notizia che sono stati regolarizzati 300 «associati in partecipazione», vale a dire personale esterno addetto al montaggio dei mobili, che in questo modo potranno accedere alla cassa integrazione. Il provvedimento non riguarda il punto vendita di San Michele All’Adige.