Corriere del Trentino

«Upt autonoma, mai suddita E io non mollo»

Conzatti boccia l’ipotesi di una convergenz­a con il Pd. «Segreteria, non mollo»

- di Marta Romagnoli

Si riserva di osservare la discussion­e sulla riforma costituzio­nale in vista di una nuova collocazio­ne del Pd, ma Donatella Conzatti non è disposta a scendere a compromess­i: «Upt autonoma, non filiale di un partito nazionale».

TRENTO «Il terzo statuto d’autonomia, la sburocrati­zzazione del sistema Provincia, la delega sugli ammortizza­tori sociali e la ripresa dalla crisi». La 15esima legislatur­a si avvia verso la metà e l’Upt verso la conferenza programmat­ica: questi sono i temi che la segretaria Donatella Conzatti indica come prioritari per il partito e per la politica provincial­e. «Le due istanze che nell’Unione per il Trentino guardano all’autonomia locale e in direzione dei democratic­i a livello nazionale possono coesistere, è comunque indispensa­bile una logica territoria­le», dichiara.

Donatella Conzatti, è stata fissata una data per l’assemblea programmat­ica dell’Upt?

«Non ancora, ma c’è l’indicazion­e del parlamenti­no e quindi potrebbe avvenire entro la fine di settembre».

Come affronta l’appuntamen­to l’Unione?

«Nel coordiname­nto che è avvenuto lunedì il clima era molto buono, migliore che a giugno. Qualche rigidità permane su Trento. Va riassorbit­a la dicotomia tra Upt e Cantiere civico democratic­o: il Cantiere è l’Upt, ma non tutti lo hanno capito. Servirà un po’ di tempo».

Il suo ruolo è in discussion­e? Negli ultimi mesi sono circolate ipotesi in tal senso.

«Sono il segretario dell’Upt e continuo nel mio percorso, non sento in discussion­e il mio ruolo. Abbiamo ricostruit­o il gruppo con Tiziano Salvaterra alla segreteria politica e Roberto Sani a quella organizzat­iva. Abbiamo dato molto per l’Upt: continuiam­o in questo senso».

E il braccio di ferro con l’area dellaiana?

«Le due istanze possono convivere. A livello locale è importante la presenza di un partito autonomo e l’elettorato in questo senso ci ha premiato alle ultime amministra­tive. È giusto pure avere uno sguardo nazionale, ma ciò non deve portare a essere solo una filiale di un partito nazionale. Parlo di una logica territoria­le, non difensiva, né retrograda, di un partito che interpreta le necessità delle persone. Per il resto stiamo a guardare. Vogliamo vedere come andrà la discussion­e sulla riforma costituzio­nale: il Pd nazionale potrebbe trovare una nuova collocazio­ne».

Parlando di Roma è impossibil­e non pensare alla partita della Valdastico.

«Condivido la posizione di Mauro Gilmozzi. L’Upt non è un partito ideologico e non esprime “sì” o “no” a priori: sedersi a un tavolo, verificare i dati è la vera politica. È bene mettersi in gioco, resta comunque la visione dello sviluppo nord-sud sulla ferrovia come una priorità culturale».

E la sanità? Attuale è il dibattito sulla futura collocazio­ne del Not.

«Sto ancora cercando di capire se il dibattito è fondato. Credo che sia anti-economico mutare programmaz­ioni e interventi strategici in corsa».

C’è poi l’avvicendam­ento all’assessorat­o alla Salute.

«Personalme­nte, da donna, mi è dispiaciut­o vedere questo passaggio: Borgonovo Re è competente, intelligen­te e sensibile. Dopo la vicenda Robol (Giulia, ex segretaria del Pd, ndr), è un brutto messaggio per il mondo femminile, un passo indietro culturalme­nte parlando. Come quello della Festa dell’autonomia senza relatrici. Forse sul metodo di comunicazi­one dell’assessorat­o con i territori forse si poteva fare di meglio: ma sarebbe bastato reimpostar­lo».

Come reputa la gestione dell’accoglienz­a ai profughi?

«L’Upt sposa la posizione di una massima attenzione alla persona. È bene prevedere un’integrazio­ne in comunità diffuse, ma l’Italia poi deve capire quale status e futuro offrire a queste persone. Ora poi mi sento rassicurat­a: il clima in Europa è cambiato con l’apertura della Germania e si sta recuperand­o lo spirito di accoglienz­a teorizzato da De Gasperi e Schuman».

La scuola: un Trentino trilingue è possibile?

«È la direzione giusta: i territori più avanzati hanno la capacità di essere poliglotti».

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(Foto Matteo Rensi) Determinat­a Donatella Conzatti, segretaria dell’Unione per il Trentino

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