Crisi alla Mariani: nuovo presidio dei dipendenti
Ieri l’assemblea sindacale. Rischio di spostamento aziendale, protesta in agenda martedì
TRENTO In arrivo una nuova manifestazione a Ledro, per protestare contro gli scenari di spostamento aziendale che nelle ultime settimane stanno turbando i 150 dipendenti della Mariani.
Ieri a mezzogiorno si è svolta un’assemblea dei lavoratori, assieme ai sindacalisti di Fim Cisl e Uilm. «Un’incontro molto partecipato — riferisce Paolo Cagol della Fim —. Martedì verrà organizzato un nuovo presidio per far sentire la voce degli addetti: anche se ci sono grosse difficoltà tecniche, occorre provare tutte le strade per far rimanere la Mariani sul territorio di Ledro o nei paraggi». Dopo 7 anni di attesa per potersi allargare, la controllante Omr di Brescia ha minacciato non solo di spostare il nuovo investimento in Lombardia, ma di insediarvi anche l’intera Mariani, con la prospettiva di perdita di lavoro per tutti i dipendenti trentini. La crisi si è aperta dopo il blocco dei lavori già avviati per realizzare il nuovo immobile (con prospettiva di 50 assunzioni) difronte alla Mariani. Lo stop è arrivato in seguito a un ricorso, a cui il Tar ha dato ragione. Per tamponare Trentino sviluppo ha proposto il sito ex Gallox di Rovereto: la Omr potrebbe anche accettare, sebbene gli spazi siano un po’ stretti, ma così Ledro perderebbe l’industria. «Dobbiamo provare a mantenere qui l’attività, per questo abbiamo chiesto al Comune di velocizzare la sanatoria in deroga dei lavori già compiuti — continua Cagol —. Sono passati due mesi dal sopralluogo, che deve essere verbalizzato. Dopodiché l’azienda potrà fare una nuova richiesta per la concessione del terreno. Nel contempo stiamo parlando anche con Storo: da lì arrivano 60 addetti».
Cagol (Fim) Facciamo il possibile per mantenere la fabbrica a Ledro