Musei gratis, la carica dei cinquemila
Raddoppiati gli ingressi. Assaltato il Muse: lunghe attese, molte lamentele
Ingressi gratuiti ai musei per la giornata dell’autonomia: il risultato è stato un boom di ingressi. «Più che raddoppiati», fanno sapere dalle casse di Muse, Mart e Buonconsiglio. Le tre realtà hanno avuto ieri rispettivamente 2.860, 884 e 1.370 visitatori. In coda qualche lamentela, ma soprattutto apprezzamento dell’iniziativa. Anche oggi l’ingresso ai musei sarà gratuito come tutte le future prime domeniche del mese.
TRENTO Affluenza da record, turisti piacevolmente sorpresi e trentini in coda per visitare quei musei magari mai visitati nonostante siano «sotto casa». In coda davanti ai musei trentini, per la giornata a ingresso gratuito decisa come anteprima alle domeniche di «porte aperte» nella giornata dell’autonomia, c’erano anche gli scettici, ma il sentimento prevalente era la soddisfazione. Le casse di Muse, Buonconsiglio e Mart hanno staccato oltre il doppio dei ticket venduti generalmente di sabato e si preparano al vero «assalto» previsto per oggi (si replica l’iniziativa). Ma c’è chi già pensa ai mancati guadagni.
Per farsi un’idea della situazione ieri bastava rivolgersi alle casse dei musei: «Durante l’intera giornata c’è stato un ricambio continuo di gente», fanno sapere dalla cassa del Buonconsiglio. Il castello ha staccato 1.370 ticket gratuiti (l’ingresso alla Torre dell’Aquila costava un euro), che in una giornata ordinaria avrebbero fruttato un incasso di oltre 10.900 euro. La cifra è significativa se raffrontata con quella dei sabati precedenti: il 29 agosto i visitatori furono 580, 850 sabato 22 agosto. Il record rimane ancora quello dei giorni di Ferragosto: «Il 15 dello scorso mese abbiamo staccato 1.080 biglietti, il giorno dopo 1.800 e quello ancora successivo 1.120», dicono gli addetti.
All’ingresso ieri si sono visti trentini e turisti, molti dei quali piacevolmente sorpresi allo scoprire di poter visitare gratuitamente il Buonconsiglio. Anna Topran di Cognola racconta: «Passeggiavo in città con la mia famiglia quando ho sentito alcuni turisti che parlavano delle visite gratuite: ci siamo precipitati». All’interno del castello si respirava tranquillità: «C’è la fila alla biglietteria — dice Mauro Rossi — ma i tempi di attesa non sono eccessivi e non ho sentito lamentele».
Diverso il clima al Muse: code lunghissime e attese di due ore per chi è arrivato nel pomeriggio. Le casse prese d’assalto hanno dovuto chiudere quattro volte, una delle quali invitando i visitatori bloccati all’ingresso ad ammirare la mostra allestita a Palazzo delle Albere. «La capienza massima delle sale è di 800 persone, una volta raggiunta è necessario per motivi di sicurezza attendere che la gente defluisca prima di prevedere altri ingressi», spiegano dal museo. «Sono venuta con un’amica che non aveva mai visto il museo — afferma Sara Cagol (Martignano) — Se avessi saputo che c’erano le porte aperte avrei rimandato la visita: ho la carta del Trentino e non avrei pagato ugualmente». Il nervosismo non era però l’unico sentimento in coda: «Siamo arrivati da Verona — fanno sapere Paolo Mosele e famiglia — e quando abbiamo scoperto che l’entrata era gratuita è stata proprio una bella notizia. L’attesa? Non ci importa, abbiamo dei bambini più che felici di poter correre in questo splendido parco».
Anche in questo caso le cifre sono state importanti: 2.860 presenze contro le 1.161 del sabato precedente. Il record non superato rimane quello del 19 agosto, giornata che portò 3.827 persone. Il mancato incasso ieri ha superato i 28.000 euro. Nelle sale del museo ieri tra bambini, genitori, coppie e i pilot, neolaureati assunti a tempo determinato per interagire con i visitatori. I ragazzi preferiscono non esprimersi sulle preoccupazioni del presidente del Muse Marco Andreatta che, sul Corriere del Trentino di giovedì, ha indicato il mancato incasso derivante dalle prime domeniche del mese gratuite («Circa 180.000 euro») come un elemento che potrebbe mettere in forse il lavoro di questi ultimi. Uno di loro, collaboratore del Muse da due anni, dice preferendo l’anonimato: «Finché non sarà il direttore a parlarci di una simile eventualità per me saranno solo chiacchiere». Un’altra dà una risposta più articolata: «La giornata di porte aperte è sicuramente una perdita economica, ma si tratta di un’istituzione pubblica e la cultura deve essere libera e aperta. Serve semplicemente che chi di dovere si occupi dell’aspetto economico e finanziario».
Anche il Mart, infine, ha visto belle cifre: 884 ingressi in corso Bettini (la media giornaliera di accessi alla mostra «La guerra che verrà non è la prima» è di 364) e 128 a Casa Depero. «Se si tiene conto dei picchi presenti nella media si può dire che il numero di biglietti è quasi triplicato — commenta il direttore Gianfranco Maraniello — A Ferragosto gli ingressi furono un migliaio. Con ironia dico che la pioggia aiuta la cultura, ma è vero che il meteo cattivo aiuta il turismo dove l’offerta è articolata su un territorio strategico come il nostro. I musei tra i tanti obiettivi hanno lo sviluppo identitario-culturale e la partecipazione allo sviluppo del profilo economico di un’area territoriale. Per un’analisi è ancora presto, possiamo parlare di un episodio positivo. Ci riserveremo comunque di studiare gli ingressi anche dal punto di vista qualitativo». Secondo Maraniello la situazione di Casa Depero «è migliorabile»: «Dobbiamo dare segnali più chiari di collegamento con il Mart: in giornate come questa sarebbe naturale che almeno il 50% di chi va al Mart ci passi». Il direttore non fa previsioni, ma pensa al futuro: «Al di là dei singoli risultati è importante poter realizzare costantemente itinerari nella rete-Trentino». Musei come montagne, dunque: «Sarebbe bene pensare a un’utenza dinamica, a una fruizione dei musei con tempi diversi da quelli delle metropoli, in cui ci si fermi nelle diverse realtà culturali come quando si sale per tappe su una vetta. Potremmo imparare dal marketing dei castelli della Loira».