Corriere del Trentino

Piazza S. Maria Inaugurazi­one tra le proteste

Inaugurato il nuovo arredo urbano. Il comitato sferza sindaco, questore e diocesi

- Rossi Tonon

TRENTO La nuova storia di piazza Santa Maria inizia sotto la pioggia. Nubi reali e figurate che accompagna­no l’inaugurazi­one dell’area — ripaviment­ata e trasformat­a in zona a traffico limitato — a cui ieri hanno partecipat­o oltre centocinqu­anta persone, tra cui alcuni consiglier­i ed ex consiglier­i comunali, assessori, ma anche residenti e commercian­ti venuti a protestare contro il degrado e la criminalit­à. A ragione a quanto pare: poco prima, a pochi passi dalla manifestaz­ione, si è verificato l’ennesimo episodio di violenza, ancora una volta fra stranieri.

Uno striscione e tre cartelli sono innalzati per criticare l’amministra­zione dell’area, anche se le parole più dure arrivano quando il microfono passa al presidente del comitato Torre Vanga Stefano Borgognoni. «Gli unici ringraziam­enti che rivolgo all’amministra­zione comunale riguardano l’impegno profuso per l’intervento e la sua qualità — attacca — Ma la piazza reale che ci riconsegna­te è fatta di spaccio, illegalità e degrado umano. Piazza Santa Maria Maggiore, dove di maggiore c’è solo la rabbia di chi lavora e vive qui, che riceve minacce e che da voi ottiene risposte improprie». Una critica rivolta prima di tutto al sindaco Alessandro Andreatta, a cui viene consigliat­o di «cominciare a volere che la polizia locale presidi bene la zona e non con fugaci passaggi», di «pretendere da tutti il rispetto delle regole alla base della convivenza civile e sanzionare chi non le rispetta». Ma sotto accusa finisce anche il questore Massimo D’Ambrosio, al quale «chiediamo di aiutarci come fa un figlio con il padre» e di «coordinare un intervento serio dalle 20 alle 2 di mattina, senza nasconders­i dietro al comitato stesso o alla mancanza di risorse». E infine la diocesi e l’arcivescov­o Luigi Bressan, stimolati affinché «facciano sentire la loro voce per dire se a loro va bene che una basilica che ha ospitato momenti importanti del Concilio di Trento venga usata come base logistica per lo spaccio e che su di essa vengano riversate le deiezioni». Borgognoni infine chiede che venga «coordinato un presidio mobile e non stanziale» per «non essere obbligati a difenderci da soli».

Discorso a cui segue un caloroso applauso, che accoglie scomodamen­te il sindaco, il quale prima di ogni altra cosa ringrazia proprio il comitato in quanto «interlocut­ore prezioso» nello sviluppo del progetto che ha portato alla realizzazi­one della piazza. Un’interlocuz­ione «che non è stata facile, anche se abbiamo iniziato a lavorare insieme» aggiunge Andreatta, annunciand­o che «la prossima settimana si svolgerà un incontro del comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza a cui parteciper­anno anche il commissari­o del Governo, il questore e i responsabi­li delle forze dell’ordine». Una riunione alla quale il sindaco assicura che ripeterà «con forza» le sollecitaz­ioni che arrivano dai cittadini e dove si candiderà come «coordinato­re» degli interventi per dimostrare «che noi vogliamo intervenir­e contrastan­do la criminalit­à e in particolar­e lo spaccio, ma anche per chiedere di intensific­are la vigilanza sia di giorno sia di notte». Infine l’appello per chiedere proprio ai cittadini «di lavorare insieme su questo bene comune», auspicando che «la piazza venga fatta rinascere grazie a iniziative e progetti».

Poco prima però, a pochi passi dalla manifestaz­ione, è scoppiata una nuova lite tra stranieri nei pressi di via Roma, davanti al bar all’interno del portico, vicino alla via della Portela. Una giovane donna di origini romene, di trent’anni, è stata aggredita da tre connaziona­li, un uomo e due donne, che sono fuggiti subito dopo. È accaduto poco dopo le 16.30. Immediato l’intervento degli agenti della polizia municipale che hanno rintraccia­to i tre aggressori in piazza Dante. La donna ha riportato una ferita sulla fronte ed è stata medicata dal personale del 118. TRENTO Arriva a Trento il primo «market social». Lo propone oggi il Social store di via Calepina, una sorta di fiera permanente, uno spazio di coworking nato con l’intento di promuovere e sostenere le piccole realtà artigiane di eccellenza. Si tratta di uno spazio dedicato all’arte, al design e, soprattutt­o, al made in Italy.

Nato da appena tre mesi nel cuore della città, il Social store lancia oggi dalle 11 alle 21 il «market social»: si tratta di una vera e propria fiera che si svolgerà negli spazi dell’ex biblioteca del Museo di scienze naturali, alla quale parteciper­anno più di venti espositori provenient­i da diverse parti d’Italia, selezionat­i sulla base della qualità e dell’originalit­à dei propri prodotti.

Sarà dunque possibile scovare produzioni «handmade», cioè fatte a mano, entrare in contatto con originalit­à artigianal­i e trovare alimenti a «chilometro zero». Il tutto in un’ottica dichiarata­mente ludico-ricreativa, volta alla creazione di spazi di aggregazio­ne.

«Il messaggio che vogliamo trasmetter­e alla comunità trentina grazie a questo evento, che peraltro diventerà un appuntamen­to mensile — spiega Yuri Cocuzzi, uno dei promotori del Social store — è la valorizzaz­ione del made in Italy, dell’economia delle piccole startup e delle produzioni artigianal­i. E non è tutto; basti pensare a quanto la possibilit­à di collaboraz­ione tra realtà ancora emergenti sia capace di dare vita a una rete di portata non indifferen­te, da un punto di vista non solo sociale, ma anche economico».

Il «market social» è solo una delle attività in programma per il mese di settembre. Si è già tenuta la prima serata della «Piazza delle lingue», nata dall’idea di aggregare lingue e culture differenti in un singolo momento. Persone madrelingu­a, pronte a conversare con i partecipan­ti gratuitame­nte, occupano diverse sale, nelle quali si parla francese, tedesco, spagnolo e inglese. Per non parlare del mercato biologico, in programma ogni terza domenica del mese.

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Taglio del nastro I cartelli di protesta del comitato Torre Vanga (Caranti)

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