Corriere del Trentino

Per la prima volta una sudcoreana vince il concorso. Secondo Ferro

- Giancarlo Riccio

del presidente della giuria Joerg Demus che, mentre saliva sul treno alla stazione di Bolzano ieri mattina, si è lasciato sfuggire un «mi ha colpito in modo speciale la naturalezz­a del suono della concorrent­e sudcoreana. Una prova e soprattutt­o una sensibilit­à che non dimentiche­rò facilmente». Anche Roberto Cominati, l’unico giurato italiano e pianista di grande rango, è soddisfatt­o: «I primi tre posti coincidono con quanto ho valutato e con i miei voti. Per questi giovani colleghi, il difficile inizia ora: dovranno confermare quanto hanno espresso al Busoni e comunque soprattutt­o continuare a studiare e a coltivare una determinaz­ione e una disciplina non comuni».

Peter Paul Kainrath, direttore artistico del Busoni ed eccellente «padrone di casa» della serata di venerdì al Comunale sottolinea poi che «il concorso ha premiato per la prima volta con il riconoscim­ento maggiore una pianista sudcoreana. E il secondo posto di Ferro rappresent­a una splendida realtà». Ma la gara ha prevalso sul resto? «Noi dobbiamo trasmetter­e alle nuove generazion­i i valori musicali, la fedeltà al testo e uno stimolo a costruire una sensibilit­à sempre più accentuata», risponde Kainrath, che è anche docente di pianoforte.

La serata della finalissim­a Busoni è andata in onda in diretta su Rai Südtirol (con il giornalist­a Zeno Braitenber­g conduttore preparato) e su Radio3 con il programma Radio3 Suite. E in un teatro Comunale gremito, sono stati consegnati anche gli altri premi. Quello per la interpreta­zione di musica pianistica contempora­nea alla vincitrice sudcoreana e quello della stampa internazio­nale (in giuria Enrico Girardi del Corriere della Sera, Yoko Tsunekawa e Roza Swiatczyns­ka) ad Alberto Ferro.

Altri premi a Ji-Yeong Mun, a Jong Yun Kim, Saskia Giorgini, Roman Lopatynsky­i.

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