Expo, lo stand del Trentino non convince gli albergatori
Libardi: «Niente albergatori e la location non convince». «Stelle», revisione in corso
Albergatori delusi dello stand trentino all’Expo di Milano. «La location non convince e il ruolo degli albergatori non è stato riconosciuto» osserva il presidente Luca Libardi.
TRENTO «Delusione» degli albergatori trentini dell’Asat in merito alla partecipazione provinciale all’Expo di Milano. Il sentimento è scaturito dalla riunione del primo consiglio direttivo dopo la conferma del presidente Luca Libardi, che promette di ritornare sul tema. Intanto l’associazione ha presentato il Piano strategico quadriennale. Fra gli argomenti spicca la revisione delle classificazioni alberghiere nazionale e provinciale, ormai superate dall’evoluzione del settore.
Già la giunta di Confindustria, riunitasi all’Expo la scorsa settimana, non era stata colpita positivamente dall’iniziativa trentina. Ora si aggiunge la critica pubblicata in Turismo & ospitalità di settembre. Parlando al direttivo in merito «alla presenza trentina ad Expo Milano, Libardi non ha nascosto una certa delusione, soprattutto per il mancato riconoscimento del ruolo degli albergatori trentini, che si sarebbe voluto più da protagonisti. E anche la scelta della location in cui presentare agli ospiti la nostra terra non ha convinto». Per il momento il presidente dell’Asat non vuole aggiungere molto: «Mi riservo di fare ulteriori verifiche a breve, dopo che il 23 settembre scenderò nuovamente con il consiglio. A quel punto mi esprimerò». Quanto al mancato coinvolgimento, Libardi riconosce «che è stata una scelta attuata verso tutti, privilegiando solo alcuni main sponsor».
Nel Piano strategico quadriennale, che viene formulato in conseguenza a ogni assemblea elettiva (Libardi è stato confermato di recente per il prossimo quadriennio) si parla dei 70 anni dell’associazione, anniversario che cadrà l’anno prossimo, e della necessità di «affermare il turismo come asse strategico dell’intera economia provinciale. Ma tale consapevolezza, questo il rammarico non infondato di tanti associati, manca nei nostri concittadini e nelle istituzioni».
Sul fronte del consolidamento associativo, Asat cerca la partecipazione attiva degli albergatori nei momenti d’incontro. In tal senso va «la proposta di una “Festa dell’associato” anche come occasione di ampliamento della base associativa e di rafforzamento dell’attività sindacale verso i settori dell’extralberghiero e della ristorazione».
A breve verrà attivato un gruppo di lavoro per scrivere un nuovo statuto associativo. Inoltre sarà spinta la crescita del gruppo giovani e lo sviluppo di relazioni con i cugini altoatesini dell’Hgv.
I soci dovranno essere più attivi, partecipando a «gruppi di lavoro tematici su promozione, gestione alberghiera, contrattazione, bilateralità, welfare applicato agli alberghi». Per farlo occorrerà uno sforzo formativo, «per accrescere la conoscenza e la pratica della cultura manageriale su analisi di bilancio, gestione delle risorse umane, reti d’impresa e public company».
Per quanto riguarda le classificazioni alberghiere, Libardi spiega che è in atto una revisione dei parametri: «Noi abbiamo valutato quanto prevede Hotelstars Union, che mira a uniformare le classificazioni a livello europeo, che forse ha più senso rispetto a una riforma nazionale. Detto ciò, notiamo che con social network e giudizi degli utenti, questo tipo di strumento ha meno rilievo che in passato. Occorrono formule meno rigide».
Piano strategico Aumentare la cultura manageriale degli imprenditori