Corriere del Trentino

Qualifica non rispettata Comune condannato

- D. R.

TRENTO Non ha riconosciu­to le accuse di mobbing, nonostante una consulenza favorevole, ma il Comune di Rovereto dovrà comunque pagare.

È una vittoria a metà quella incassata dall’ex direttore della civica scuola musicale Zandonai di Rovereto, Filippo Bulfamante, che ha lasciato la guida della scuola dopo dodici anni di impegno per contrasti con l’amministra­zione comunale sfociati in una causa di lavoro. Bulfamante, difeso dall’avvocato Maria Cristina Osele, ha chiamato in causa il Comune chiedendo i danni per mobbing, danni d’immagine a causa della bagarre mediatica in seguito agli attriti con l’amministra­zione (il direttore chiedeva 200.000 euro), e il riconoscim­ento della qualifica dirigenzia­le oltre agli scatti di anzianità che non sarebbero mai stati riconosciu­ti. Il Comune, infatti, avrebbe continuato a rinnovare annualment­e il contratto al direttore e non gli avrebbe neppure riconosciu­to l’anzianità.

Ora dovrà farlo, nonostante il direttore abbia lasciato l’incarico, e dovrà versare anche gli arretrati. Così ha deciso il giudice Cuccaro che ha condannato il Comune a riconoscer­e, fin dal primo contratto (firmato il 4 marzo 2002) la qualifica dirigenzia­le per le mansioni svolte e gli scatti di anzianità compresi di interessi. L’amministra­zione dovrà quindi pagare dodici anni di arretrati, un conto salato per il Comune. È difficile per ora fare una quantifica­zione ma si parla comunque di migliaia di euro. Una vittoria importante per l’ex direttore che aveva lasciato la guida della scuola con amarezza, e aveva scritto una lettera in cui denunciava «manipolazi­oni della realtà». Il Comune, però, potrebbe decidere di presentare appello.

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Zandonai L’ex direttore Bulfamante

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