Pro Loco, voglia di riforme «Sostegno secondo il merito»
Faes: «Svolta dopo 50 anni, Provincia e base sociale concordi»
TRENTO «Da 50 anni non vengono modificate le norme per finanziare le Pro Loco. Proponiamo la loro evoluzione meritocratica». È il progetto che il presidente della Federazione Enrico Faes ha portato ieri sera nell’assemblea straordinaria.
Nell’auditorium di Mori i rappresentanti delle 160 Pro Loco trentine si sono incontrati per eleggere i i 16 delegati che parteciperanno all’assemblea nazionale Unpli. Ma il piatto forte era la proposta di riforma: «Un cambiamento richiesto dalla base associativa, che non dispiace all’assessore Michele Dallapiccola e inoltre incontra il favore dei funzionari provinciali. Lo scopo ultimo — chiarisce — è spendere bene i soldi pubblici». Le regole attuali prevedono che alla singola Pro Loco vengano assegnate risorse a seconda del numero di abitanti del paese e del numero di posti letto.«Ma il criterio crea disparità. Per esempio: Mori, che organizza la “Ganzega d’autunno” in grado di muovere 30.000 persone, riceve dalla Provincia solo 3.000 euro; Terlago, che ha molti posti letto, riceve 12.000 euro. Non è giusto, occorre tenere conto del merito». La proposta prevede «una valutazione sulla qualità organizzativa (bilanci, verbali ecc.) e un’altra sulla qualità degli eventi. Ogni Pro Loco dovrà fare domanda di sostegno per uno o due eventi, che gli uffici valuteranno, anche insieme alle Apt di riferimento». Attualmente «la Provincia mette 750.000 euro all’anno, cifra che vorremmo si elevasse a un milione — chiude Faes —. Inoltre ci piacerebbe che la tassa di soggiorno portasse risorse anche alle Pro Loco».