«Non sarà un anno di transizione Vogliamo vincere ogni singolo match»
Trentino Volley, Stoytchev detta la linea: «Il leader? Dobbiamo costruirlo»
TRENTO Al PalaTrento si lavora. Sia per rifare il look al palazzetto, sia in vista della prossima stagione di volley, ancora lontana. In aiuto di Radostin Stoytchev e dei quattro effettivi della Trentino volley sono giunti nuovi atleti, ma lo spirito del tecnico bulgaro è sempre lo stesso: «Non ci prepariamo a un anno di transizione, ma a vincere ogni singola partita e ad avvicinare rapidamente le squadre più forti d’Italia».
Mister, quasi due settimane di preparazione e avete deciso di chiamare rinforzi.
«Allenarsi in tre o quattro nella pallavolo è molto difficile, se non impossibile. Per questo ho pensato di chiamare altri giocatori che non rientrano nei piani della società ma ci aiutano negli allenamenti (Corriere del Trentino di ieri). Tre di loro sono giovani e promettenti, due già nel giro della nazionale maschile bulgara. Sono motivati ad aiutare il gruppo e sarà interessante osservarli anche per il futuro. In questo modo il lavoro è molto più completo».
A proposito di giovani bulgari, è vero che nel suo Paese ha creato una scuola di pallavolo?
«Sì, assieme a Matey Kaziyski. In Bulgaria non ci sono molte società che investono sui settori giovanili e da tre anni abbiamo costituito un’associazione, “Amici della pallavolo”, attraverso la quale cerchiamo di dare una spinta al movimento organizzando tornei, ma ci siamo resi conto che non è sufficiente, così abbiamo dato vita a una scuola di pallavolo. L’idea è di accogliere ragazzi e ragazze già dai 12 anni per farli crescere non solo come pallavolisti ma in maniera completa, puntangiungere do molto anche sull’educazione e sul sociale».
Tornando ai giovani della Trentino volley, nonostante il progetto imbastito da questa stagione sia triennale, lei non ama parlare di un anno di transizione.
«No, la squadra è nuova, più giovane certo, ma non possiamo pensare di iniziare un anno di transizione, dobbiamo entrare da subito nell’idea che nostro dovere è fare il massimo in ogni singola partita e cercare rapidamente di avvicinare le squadre più forti, Civitanova, Modena, Perugia e Verona».
Rispetto alla scorsa stagione, la squadra deve fare a meno di figure carismatiche quali Birarelli e Kaziyski. Si può fare a meno di personalità di tale spessore in un team?
«Meglio sarebbe per ogni squadra avere a disposizione dei fuoriclasse di alto livello e di esperienza in grado di fare la differenza in ogni momento, ma nessuno di loro, né Kaziyski né Birarelli, è arrivato a Trento già formato. Adesso in squadra abbiamo Lanza, Djuric, Colaci, Giannelli, Solè, giovani certo, ma che grazie a un lavoro impostato bene e con il tempo, hanno le potenzialità per rag- il livello dei campioni. Il nostro leader quest’anno dobbiamo costruircelo».
Come si sopperisce alla mancanza di gran parte della rosa fino a pochi giorni dall’avvio di stagione?
«Purtroppo non ho la formula per risolvere questo problema. Il mio augurio è che i giocatori tornino sani. Dopo una lunga stagione con le rispettive nazionali, di certo torneranno stanchi, ma la speranza è che rientrino sani: poi penseremo a metterli a posto fisicamente e tecnicamente».
A proposito di nazionali, sta seguendo i portacolori della Trentino volley impegnati nella World cup?
«Certo, mi fa piacere che l’Italia sia riuscita a ottenere queste prime tre vittorie e sono contento di vedere i nostri atleti giocare. Adesso però devono ripetersi con le squadre più forti: rimanere coi piedi per terra e lavorare al meglio, perché ora si giocano le partite importanti, come quella odierna contro gli Stati Uniti. Li seguiamo con grande interesse, anche perché insieme a loro c’è pure il nostro fisioterapista Davide Lama».