Corriere del Trentino

«Non sarà un anno di transizion­e Vogliamo vincere ogni singolo match»

Trentino Volley, Stoytchev detta la linea: «Il leader? Dobbiamo costruirlo»

- Erica Ferro

TRENTO Al PalaTrento si lavora. Sia per rifare il look al palazzetto, sia in vista della prossima stagione di volley, ancora lontana. In aiuto di Radostin Stoytchev e dei quattro effettivi della Trentino volley sono giunti nuovi atleti, ma lo spirito del tecnico bulgaro è sempre lo stesso: «Non ci prepariamo a un anno di transizion­e, ma a vincere ogni singola partita e ad avvicinare rapidament­e le squadre più forti d’Italia».

Mister, quasi due settimane di preparazio­ne e avete deciso di chiamare rinforzi.

«Allenarsi in tre o quattro nella pallavolo è molto difficile, se non impossibil­e. Per questo ho pensato di chiamare altri giocatori che non rientrano nei piani della società ma ci aiutano negli allenament­i (Corriere del Trentino di ieri). Tre di loro sono giovani e promettent­i, due già nel giro della nazionale maschile bulgara. Sono motivati ad aiutare il gruppo e sarà interessan­te osservarli anche per il futuro. In questo modo il lavoro è molto più completo».

A proposito di giovani bulgari, è vero che nel suo Paese ha creato una scuola di pallavolo?

«Sì, assieme a Matey Kaziyski. In Bulgaria non ci sono molte società che investono sui settori giovanili e da tre anni abbiamo costituito un’associazio­ne, “Amici della pallavolo”, attraverso la quale cerchiamo di dare una spinta al movimento organizzan­do tornei, ma ci siamo resi conto che non è sufficient­e, così abbiamo dato vita a una scuola di pallavolo. L’idea è di accogliere ragazzi e ragazze già dai 12 anni per farli crescere non solo come pallavolis­ti ma in maniera completa, puntangiun­gere do molto anche sull’educazione e sul sociale».

Tornando ai giovani della Trentino volley, nonostante il progetto imbastito da questa stagione sia triennale, lei non ama parlare di un anno di transizion­e.

«No, la squadra è nuova, più giovane certo, ma non possiamo pensare di iniziare un anno di transizion­e, dobbiamo entrare da subito nell’idea che nostro dovere è fare il massimo in ogni singola partita e cercare rapidament­e di avvicinare le squadre più forti, Civitanova, Modena, Perugia e Verona».

Rispetto alla scorsa stagione, la squadra deve fare a meno di figure carismatic­he quali Birarelli e Kaziyski. Si può fare a meno di personalit­à di tale spessore in un team?

«Meglio sarebbe per ogni squadra avere a disposizio­ne dei fuoriclass­e di alto livello e di esperienza in grado di fare la differenza in ogni momento, ma nessuno di loro, né Kaziyski né Birarelli, è arrivato a Trento già formato. Adesso in squadra abbiamo Lanza, Djuric, Colaci, Giannelli, Solè, giovani certo, ma che grazie a un lavoro impostato bene e con il tempo, hanno le potenziali­tà per rag- il livello dei campioni. Il nostro leader quest’anno dobbiamo costruirce­lo».

Come si sopperisce alla mancanza di gran parte della rosa fino a pochi giorni dall’avvio di stagione?

«Purtroppo non ho la formula per risolvere questo problema. Il mio augurio è che i giocatori tornino sani. Dopo una lunga stagione con le rispettive nazionali, di certo torneranno stanchi, ma la speranza è che rientrino sani: poi penseremo a metterli a posto fisicament­e e tecnicamen­te».

A proposito di nazionali, sta seguendo i portacolor­i della Trentino volley impegnati nella World cup?

«Certo, mi fa piacere che l’Italia sia riuscita a ottenere queste prime tre vittorie e sono contento di vedere i nostri atleti giocare. Adesso però devono ripetersi con le squadre più forti: rimanere coi piedi per terra e lavorare al meglio, perché ora si giocano le partite importanti, come quella odierna contro gli Stati Uniti. Li seguiamo con grande interesse, anche perché insieme a loro c’è pure il nostro fisioterap­ista Davide Lama».

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Determinat­o Il tecnico bulgaro della Trentino volley Radostin Stoytchev: da due settimane ha iniziato la preparazio­ne in vista della stagione

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