Fedez: manuale di sopravvivenza tra discografici, politica, Chiesa
Il rapper: «Maggioranza delegittimata». Sul Vaticano: «Una multinazionale»
Folla di giovanissimi al cinema Vittoria di Trento per il rapper Fedez. L’artista milanese prende di mira Parlamento e Chiesa. «La maggioranza non è legittimata, l’assemblea è stata eletta con una legge non costituzionale» dice intervistato da Giorgio Mulé per l’iniziativa «Panorama d’Italia». Duro sul Vaticano: «Una multinazionale». L’ex giudice di X Factor, partito dall’underground e arrivato al successo, ammette di avere «grandi simpatie per i 5 stelle». Su Salvini: «Ha sempre iniziato lui le polemiche».
TRENTO «Tutto il meglio visto da vicino». Devono averlo preso alla lettera il motto di «Panorama d’Italia» i giovani (in realtà soprattutto giovanissimi) che hanno affollato il cinema Vittoria di Trento per l’arrivo del rapper Fedez, invitato al festival per una conversazione con il direttore del settimanale, Giorgio Mulè. Si è parlato delle origini dell’artista milanese, giudice dell’ultima edizione di X Factor, dei suoi esordi nella scena underground, dell’enorme successo raccolto in Italia a soli 25 anni. Ma anche di politica e antipolitica, di Chiesa e, ovviamente, musica.
Fedez non resiste e, appena dopo essersi accomodato in poltrona, chiede di poter fumare. «È una sigaretta elettronica» precisa, tranquillizzando uno spiazzato Mulè. Poi la conversazione inizia dal periodo di formazione del rapper nella scena underground della periferia milanese. La strada che lo ha portato alle 700.000 copie del singolo «Magnifico», però, non è stata semplice: «Ho incontrato tanti che, dietro una facciata di amicizia, hanno cercato di approfittare del mio nascente successo. Sono sempre stato diffidente, frequentare l’ambiente discografico mi ha reso più cinico». «Nella mia prima “lezione” per i ragazzi di X Factor — racconta — ho spiegato come non farsi fregare dai discografici». Alla domanda di Mulè sull’importanza del web per il successo di un artista, Fedez non ha dubbi: «I miei primi quattro lavori sono stati distribuiti in free download. Credo che mezzi come Youtube e il crowdfunding siano nuove strade che i futuri artisti dovranno percorrere».
Il direttore di Panorama arriva anche a parlare del rapporto di Fedez con la politica, in particolare con due il Movimento 5 stelle e la Lega nord. «Ho grandi simpatie per i 5 stelle — ammette — e un bel rapporto di amicizia con Grillo. Approvo la trasformazione del M5s in un partito più strutturato». Il rapporto con il leader leghista Salvini, invece, è meno roseo, anche se il rapper rifiuta le accuse di aver attaccato l’europarlamentare: «Ha sempre iniziato lui le polemiche. Poi io sono fatto così, mi viene automatico replicare». Il rapper si scalda e assesta un colpo alla maggioranza: «Non è legittimata, il parlamento è stato eletto con una legge elettorale non costituzionale». Il riserbo crolla quando si tocca il tema Chiesa: «Rispetto le scelte di fede — dice — ma la Chiesa è una multinazionale. L’istituzione no, non la rispetto». I genitori e gli spettatori più (relativamente) attempati applaudono, i ragazzi li seguono. «Credi che ci sia qualcuno lassù?» domanda Mulè. «No, sono un ateo convinto». Si passa infine agli ascolti. «Sono rimasto molto legato al punk: Nofx, Blink 182, Jimmy Eat World,…». La platea, però, non coglie i riferimenti. I gusti cambiano tra le generazioni.
La carriera «Il mondo della musica mi ha reso più cinico Insegno ai giovani a non farsi fregare»