«Autodeterminarsi è libertà inviolabile»
Ioppi: «Diritto mite, etica forte»
TRENTO «Il tema è complesso ma possiamo affrontarlo con un diritto mite e un’etica forte: poche leggi chiare e senza imposizioni». Marco Ioppi, presidente dell’Ordine dei medici, guarda il deserto normativo di oggi e indica il riferimento valido per gli interventi legislativi futuri: la Costituzione: «Qui c’è un principio inviolabile: ognuno di noi è libero di autodeterminarsi».
Presidente, se presto si estenderà la modalità di raccolta delle dichiarazioni di trattamento anche ai soggetti sani il ruolo del medico di base sarà sempre più importante. Quale sarà l’impegno di un professionista?
«Oggi il database è partito e le informazioni sono entrate nel Sistema informativo ospedaliero. Mi riferisco però ai pazienti che arrivano in ospedale e che, forse, sono ormai impreparati a decidere. Per questo è tanto importante acquisire le informazioni necessarie prima, strutturarsi, prepararsi. Noi medici siamo un punto di riferimento per il cittadino e dobbiamo portare avanti una cultura della condivisione. Dobbiamo quindi essere coinvolti e abbiamo bisogno di regole certe, non rigide, puntando a costruire un’alleanza solida con i pazienti».
Parla di regole certe ma non rigide. Come trovare l’equilibrio?
«Si può avviare un confronto proficuo per cercare di risolverle la questione solo con un diritto mite e un’etica forte: poche leggi, ma chiare. Non lacci e lacciuoli, piuttosto dobbiamo avere indirizzi normativi che partono da un diritto costituzionalmente sancito: ognuno di noi è libero di autodeterminarsi. Sono troppi i fattori individuali da considerare e non possiamo avere una legge impositiva».
Quali gli ambiti strettamente individuali che non possono essere violati?
«Pensiamo anche solo alla fede del singolo. Siamo davanti a un tema che è personale ma al tempo stesso coinvolge la collettività: dobbiamo allora aiutare chi soffre a decidere e dobbiamo farlo con sensibilità».