Corriere del Trentino

«Conquistia­mo le stanze dei bottoni»

Gasperetti invita a colmare il gap. Ferrari: «A ottobre in Consiglio il tema della doppia preferenza»

- Di Marta Romagnoli

TRENTO L’imprendito­ria, la salute, la partecipaz­ione democratic­a alle istituzion­i, l’educazione, i processi di integrazio­ne, il rispetto della persona e la comunicazi­one: diversi ambiti in cui in alcuni casi la donna arranca o in cui spesso non vige la parità tra i sessi. È il messaggio emerso dal dibattito che ieri mattina ha visto alternarsi diverse profession­iste al tavolo dei relatori della conferenza sulle condizioni di vita e lavoro delle donne «Meglio agire che parlare».

«Servono più donne nella stanza dei bottoni» è l’auspicio che ha espresso Claudia Gasperetti, coordinatr­ice del Comitato per la promozione dell’imprendito­ria femminile presso la Camera di commercio, riferendos­i alle cifre sull’occupazion­e presentate. Quindi ha illustrato assieme all’omologa altoatesin­a Claudia Masera quelle relative all’imprendito­ria che vedono «12.967 imprenditr­ici attive in Alto Adige (7.670 al vertice di ditte individual­i e 5.297 in cooperativ­e) per un totale di 11.800 imprese rosa» e «8.933 imprese rosa in Trentino, il 17,4 delle totali contro il 21,6% registrato a livello nazionale».

Poi la democrazia: Sara Ferrari ha ricordato di essere «l’unica donna rimasta in giunta provincial­e dopo la decapitazi­one della mia collega» e presentato il dato «consolante» che vede, dal 2010, aumentare le donne tra le candidate (dal 26,5% al 35%) alle elezioni comunali, delle sindache (dal 3,9% al 12,1%) e delle consiglier­e (dal 15,9% al 27,4%). «Torneremo in Aula il prossimo mese con la richiesta di modifica della legge regionale che disciplina le elezioni comunali in provincia — ha anticipato Ferrari — L’attuale norma crea un eccesso nell’attribuzio­ne della presenza di genere in giunta. Basterebbe un arrotondam­ento matematico invece che in eccesso: cerchiamo di capire se, a fronte di questa modifica, sia possibile aprire all’introduzio­ne della doppia preferenza». «Ci hanno già fatto capire che non si potrà», è la disillusio­ne espressa.

Infine la salute: «Per migliorarl­a è necessario intervenir­e sulle disuguagli­anze di genere rispettand­o le diversità di genere. Ne beneficera­nno pure gli uomini», è intervenut­a, da medico, l’assessore alla Previdenza Violetta Plotegher. Ha ricordato come esempio positivo il lavoro dell’ambulatori­o di cardiopati­a ischemica nella donna a Rovereto e concluso: «I servizi sanitari influiscon­o sulla salute solo per il 15%, per favorire la salute bisogna lavorare su fattori economici, sociali, culturali, di istruzione».

 ??  ?? Sala rosa Di nome e di fatto: molte le donne tra il pubblico degli stati regionali delle donne, tutta rosa anche la scaletta. Nella foto l’intervento di Speziali (Caranti)
Sala rosa Di nome e di fatto: molte le donne tra il pubblico degli stati regionali delle donne, tutta rosa anche la scaletta. Nella foto l’intervento di Speziali (Caranti)

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