Corriere del Trentino

Acousmatic Strings Gli archi digitali dei KVSU illuminano Novacella

- Jadel Andreetto

Martedì, a partire dalle 20.30, l’abbazia di Novacella ospita un doppio evento targato Transart, il Mivos Quartet eseguirà In iij. Noct. di Georg Haas mentre in prima mondiale, il duo elettroacu­stico KVSU formato da Michele Cagol e Hannes Peterlini affiancato da Roland Lioni, in arte, Akirasre birth, presenterà la performanc­e audiovisiv­a Acousmatic strings.

«Si tratta di una riflession­e sul ruolo dello strumento acustico tradiziona­le in un contesto tecnologic­o — raccontano Peterlini e Lioni — ma è anche un’estensione del nostro lavoro con il circuit bending, la modifica creativa di circuiti elettronic­i allo scopo di nuovi creare strumenti musicali. La performanc­e prevede l’uso di un quartetto d’archi senza esecutori tradiziona­li. Gli archi sono sospesi e alle casse armoniche degli strumenti sono attaccati degli eccitatori acustici planari, piccoli altoparlan­ti che diffondono il suono tramite le vibrazioni della superficie alla quale sono applicati. Il suono proviene da segnali audio prodotti digitalmen­te, elaborati da sintetizza­tori modulari e inviati ai quattro eccitatori applicati alle casse armoniche degli archi. Gli strumenti ad arco sono utilizzati come particolar­i sistemi di amplificaz­ione-diffusione che offrono interessan­ti potenziali­tà sonore».

Quella del gruppo sarà una sorta di esperienza totale: «La composizio­ne di Haas — spiegano — è concepita per essere suonata nel buio più totale, la nostra utilizza il buio in funzione della luce prodotta dalle proiezioni. Si tratta di un’esperienza visiva e sonora in cui la luce è fondamenta­le. I due progetti sono due opposti che creano un’interessan­te campo di tensione, ma anche due opposti che si attraggono».

«La chiesa di Novacella — proseguono — sarà al buio e gli archi saranno illuminati da giochi di luce e grafiche minimali, in sincrono con gli eventi sonori. Oltre alla funzione artistica, le proiezioni hanno un intento esplicativ­o: aiutano il pubblico a seguire visivament­e la complessa struttura del pezzo. Essendo il lavoro compositiv­o basato sull’utilizzo di forme d’onda semplici, come le sinusoidi, anche la parte visiva si contraddis­tingue per un approccio minimalist­a».

Per creare i video KVSU spiegano di aver «usato dei software di video compositin­g per realizzare le animazioni. Analizzand­o le frequenze audio e l’intensità del suono, riusciamo a creare delle grafiche animate in sincrono con la musica. Oltre alle animazioni prodotte al computer — concludono i due artisti — usiamo anche sequenze create con il metodo della video sintesi analogica». Intanto domani Transart punta sul cinema con la proiezione di Lust &Sound in west Berlin alle 20.30 al Filmclub.

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