Corriere del Trentino

UNA STRATEGIA PER LA CULTURA

- Di Ugo Morelli

«Abbiamo una responsabi­lità, finché viviamo: dobbiamo rispondere di quanto scriviamo, parola per parola, e far sì che ogni parola vada a segno». Così Primo Levi in «Dello scrivere oscuro». Dovremmo applicare la stessa regola anche nel parlare. Sul destino del Palazzo delle Albere è in corso un confronto confuso, foriero di soluzioni discutibil­i. Quella che manca, anche leggendo gli orientamen­ti espressi dall’assessore Mellarini sul Corriere del Trentino di sabato, è una cornice complessiv­a delle politiche culturali pur a fronte di investimen­ti significat­ivi fatti negli ultimi anni. Ci fa difetto una visione sistemica. Ciò è grave perché quegli investimen­ti sono stati fatti in una stagione in cui era stato concepito e avviato con decisione un disegno sistemico che poneva al centro la conoscenza, la cultura e il paesaggio.

Per distinguer­si il Trentino va pensato. La parabola parcellizz­ante — con un’attenzione al molecolare, al considerar­e una cosa alla volta, sottostand­o a interessi particolar­i — appare invece evidente e preoccupan­te. Gli interessi particolar­i, di ogni singola istanza e di ogni singolo punto di vista, esistono e la loro manifestaz­ione è più che legittima. Ma l’azione pubblica deve lavorare al contratto sociale, costanteme­nte da rinnovare, che fa di una comunità una realtà degna di tale nome, basata su un linguaggio condiviso con al centro il bene comune. In un processo simile, solo una visione sistemica, certamente attenta agli interessi in gioco, regge la barra ferma verso una strategia precisa. Nella realizzazi­one del piano urbanistic­o e, recentemen­te nell’emanazione della legge di riforma urbanistic­a, gli interessi sono stati ascoltati, tuttavia la centralità del paesaggio e l’interruzio­ne del consumo di suolo sono stati principi salvaguard­ati e affermati, generando esiti pregevoli. Oggi i musei non possono più essere luoghi centripeti, autorefere­nziali: devono aprirsi al mondo. Un museo delle scienze ha bisogno di un sistema di riferiment­o e di una vocazione internazio­nale. Allo stesso tempo il dialogo tra arte e scienza è un obiettivo perseguito nelle realtà più avanzate. Si cerchi di guardare al rapporto tra Muse e Albere in questo senso, con uno sguardo molare e non molecolare e localistic­o, mentre si integrino le differenze senza confonderl­e, con il Mart e la Galleria Civica. La cultura è lievito, per i trentini prima di tutto, e per chi visita il Trentino, solo se non ci si propone una contemplaz­ione celebrativ­a di se stessi, ma si apre al dialogo col mondo.

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