Samuelle, triste commiato Paladina dei transgender
Si definiva «transgender intellettuale». Una vita contro le discriminazioni
Samuele Daves ieri avrebbe compiuto 41 anni. Ha deciso di compiere un gesto estremo proprio il giorno del suo compleanno, togliendo il respiro ad amici e familiari. Se n’è andata così l’apprezzata consulente di moda che ha speso la vita nella battaglia per il rispetto delle diversità.
Proprio ieri, Samuelle Daves avrebbe compiuto 41 anni. Nel vortice virtuale di chi si alternava incessantemente a farle gli auguri, però, s’è imposta una notizia che ha lasciato sgomenti: Samuelle è morta improvvisamente. Un gesto estremo che ha tolto il respiro agli amici e ai familiari.
Scissa tra Riva del Garda e Milano, Samuelle si presentava così: «Transgender intellettuale che spazia dal fashion allo spettacolo alla politica». Laureata in Giurisprudenza a Trento, una vita spesa nelle capitali europee come consulente di moda e a inizio 2015 ospite fissa di Grand Hotel Chiambretti, la trasmissione condotta da Piero Chiambretti. «Stavo per dirti tante cose e purtroppo non sono riuscita a dirti più nulla — ha scritto la collega e compagna di camerino, Barbara Francesca Ovieni — Samuelle una cosa però te la dico lo stesso e forse la sentirai: ti porterò sempre nei miei ricordi più belli».
Il percorso individuale di riassegnazione sessuale, per trovare finalmente corrispondenza con il proprio corpo, ha inevitabilmente segnato Samuelle. Tanto da renderla voce e volto di una battaglia civile. Il suo impegno è confluito nella militanza con il Movimento cinque stelle, con cui si è candidata alle ultime elezioni provinciali. Di qui il cordoglio, espresso in una nota e firmato da tutto il movimento: «La scomparsa di Samuelle Daves ci addolora profondamente. Chi ha avuto il privilegio di conoscerla ricorderà sempre la lealtà, la competenza e la passione che aveva messo al servizio della collettività. Da cittadina, prima ancora che da attivista, Samuelle ha saputo dedicarsi con straordinario impegno alla difesa dei diritti, dell’uguaglianza e dei principi democratici. Perdiamo e piangiamo un’amica carissima che lascia un vuoto incolmabile nella nostra comunità». Ancora: «Continueremo a portare avanti i suoi valori, i suoi insegnamenti e i suoi ideali. Ci stringiamo ai suoi cari, al papà Mario e alla mamma Leonia, ai fratelli Bruno e Simone e alla sorella Samira».
Samuelle era stata direttrice del Centro Moda Canossa a Trento e, in gioventù, più di un prospetto dell’universo cestistico dove brillava di un talento cristallino. Suo papà, Mario Daves, è stato per anni un uomo di punta della Democrazia cristiana nell’Alto Garda. In rete sono piovuti come lacrime i ricordi per una persona capace di attraversare orizzontalmente gli animi. Tra questi Manuela Bottamedi, consigliera provincia del Patt ma eletta nelle file del Movimento 5 stelle. «Ti ricorderò con le tue amatissime pailettes, le piumette e i lustrini...un meraviglioso animale da palcoscenico, una sensibilità e una profondità straordinarie, un’intelligenza finissima, una passione divorante per la giustizia e la libertà» scrive Bottamedi. Aldo Civico, docente alla Rutgers University negli States e fratello del consigliere provinciale del Pd Mattia, affonda il racconto nell’infanzia: «Samuelle, ci siamo conosciuti quando entrambi eravamo poco più che bambini. Ricordo il tuo sorriso aperto e timido allo stesso tempo, la tua sensibilità e generosità. Insieme sognavamo un mondo unito! Che la tua scelta e il tuo gesto siano un monito per continuare a vivere e a lavorare per costruire società alle quali tutti possano e vogliano appartenere con pari dignità e diritti».