Corriere del Trentino

«Un errore procedere separatame­nte»

I dubbi di Boato: «Vedo ambizioni ed esigenze condivisib­ili, ma non una strategia»

- T. Sc.

Quella che probabilme­nte passerà alla storia come l’ultima riforma costituzio­nale d’impronta federalist­a della storia della Repubblica (2001) porta la sua firma. Oggi Marco Boato è critico circa la scelta del governo Renzi di riaccentra­re in capo allo Stato la gran parte delle competenze attualment­e «concorrent­i» e non nasconde come la strada dell’adeguament­o statutario si ad oggi indecifrab­ile.

Pur avendo fatto parte del gruppo di lavoro trentino che ha elaborato tecnicamen­te la proposta di adeguament­o ed essendone stato in qualche modo l’anima, non si sente di dire cosa bisognereb­be fare. «Onestament­e, non essendo nemmeno più parlamenta­re, mi sentirei presuntuos­o a suggerirlo. Ciò che posso dire è che vedo molta incertezza sulla strada da prendere». L’ex parlamenta­re fa capire di non avere apprezzato come l’intervento suo e dei colleghi sia stato prima chiesto con una certa urgenza da Rossi e Kompatsche­r e poi lasciato in un cassetto, senza che nessun confronto si riaprisse in maggioranz­a. «Abbiamo lavorato su mandato politico ad un progetto molto ambizioso, forse troppo, individuan­do una serie di possibili soluzioni tecniche e rilevando fin da subito come seguire percorsi separati a Trento e Bolzano avrebbe prodotto molti problemi. Ad oggi, non abbiamo ancora avuto riscontro di quanto fatto». Boato non nasconde poi le sue perplessit­à circa i due nuovi organi, «Convenzion­e» (Bolzano) e «Consulta» (Trento), che dovrebbero scrivere il terzo Statuto di autonomia. «Si tratta di due organi che nascono separatame­nte con nomi e composizio­ni diversi. Questi elaborereb­bero delle proposte che dovrebbero passare il vaglio dei due consigli provincial­i, il che consolider­ebbe le divergenze già note tra Trento e Bolzano. Poi si darebbe vita a una commission­e regionale che dovrebbe fare sintesi per arrivare alla necessaria e conforme deliberazi­one del consiglio regionale, senza la quale non si può procedere. Per quanto non mi senta di dare lezioni, devo dire che dubito delle possibilit­à di successo di un simile percorso. Ricordiamo­ci anche se in questa legislatur­a il peso dei nostri senatori è rilevante per il governo, nella prossima legislatur­a, con il nuoco Senato, la capacità contrattua­le del Trentino Alto Adige sarà davvero modesta. In sintesi — conclude Boato — ad oggi vedo esigenze ed ambizioni anche condivisib­ili, ma non una strategia».

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(Rensi) Critico Marco Boato è scettico circa le possibilit­à di successo delle due Province anche a causa della scelta di procedere separatame­nte

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