Corriere del Trentino

Psoriasi e dermatite Il Cibio studia i batteri

- Caterina De Benedictis

TRENTO L’università di Trento scopre una nuova frontiera, quella delle malattie della pelle. Il laboratori­o di metagenomi­ca computazio­nale del Cibio, infatti, studia la «materia oscura microbica». L’obiettivo? Scoprire le cause dell’insorgenza di psoriasi e dermatite atopica, per individuar­e cure efficaci. I risultati dello studio hanno permesso a Nicola Segata (responsabi­le del laboratori­o) di ricevere a Rotterdam il Gold award: un premio di 140.000 euro finanziato dalla Leo pharma research foundation.

Il progetto ha coinvolto non solo il laboratori­o di metagenomi­ca, ma anche il reparto di pediatria dell’ospedale di Rovereto e quello di dermatolog­ia dell’ospedale di Trento. «Un’ampia frazione della massa di cellule microbiche del nostro organismo è rimasta pressoché sconosciut­a — spiega Nicola Segata — perché tali organismi non possono essere studiati in vitro». Tuttavia, l’avvento della prima e della seconda generazion­e di tecniche metagenomi­che non basate sulla coltivazio­ne ha permesso di raggiunger­e interessan­ti risultati relativi soprattutt­o all’insorgere di psoriasi e dermatite atopica. Simili malattie della pelle sarebbero, infatti, connesse alla presenza di comunità batteriche stanziate sulla cute. In particolar­e, con psoriasi si intende una malattia infiammato­ria cronica e recidiva della pelle. La dermatite atopica, invece, è «una sindrome multifatto­riale a trasmissio­ne autosomica recessiva», solitament­e associata ad altre malattie atopiche. Segata spiega: «I primi risultati suggerisco­no che una diminuita biodiversi­tà microbica e specifiche sue configuraz­ioni siano correlate all’andamento clinico della psoriasi. I microrgani­smi presenti nelle placche psoriasich­e comprendon­o anche virus e funghi (alcuni non ancora studiati), che, appartenen­do alla cosiddetta materia oscura microbica, potrebbero avere un ruolo rilevante nella psoriasi. Inoltre l’analisi a livello di ceppo dei batteri più abbondanti evidenzia specificit­à individual­i». Cosa significa? Che ogni persona potrebbe avere un suo particolar­e corredo batterico.

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Ricercator­e Nicola Segata, responsabi­le di laboratori­o del Cibio, premiato a Rotterdam

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