Psoriasi e dermatite Il Cibio studia i batteri
TRENTO L’università di Trento scopre una nuova frontiera, quella delle malattie della pelle. Il laboratorio di metagenomica computazionale del Cibio, infatti, studia la «materia oscura microbica». L’obiettivo? Scoprire le cause dell’insorgenza di psoriasi e dermatite atopica, per individuare cure efficaci. I risultati dello studio hanno permesso a Nicola Segata (responsabile del laboratorio) di ricevere a Rotterdam il Gold award: un premio di 140.000 euro finanziato dalla Leo pharma research foundation.
Il progetto ha coinvolto non solo il laboratorio di metagenomica, ma anche il reparto di pediatria dell’ospedale di Rovereto e quello di dermatologia dell’ospedale di Trento. «Un’ampia frazione della massa di cellule microbiche del nostro organismo è rimasta pressoché sconosciuta — spiega Nicola Segata — perché tali organismi non possono essere studiati in vitro». Tuttavia, l’avvento della prima e della seconda generazione di tecniche metagenomiche non basate sulla coltivazione ha permesso di raggiungere interessanti risultati relativi soprattutto all’insorgere di psoriasi e dermatite atopica. Simili malattie della pelle sarebbero, infatti, connesse alla presenza di comunità batteriche stanziate sulla cute. In particolare, con psoriasi si intende una malattia infiammatoria cronica e recidiva della pelle. La dermatite atopica, invece, è «una sindrome multifattoriale a trasmissione autosomica recessiva», solitamente associata ad altre malattie atopiche. Segata spiega: «I primi risultati suggeriscono che una diminuita biodiversità microbica e specifiche sue configurazioni siano correlate all’andamento clinico della psoriasi. I microrganismi presenti nelle placche psoriasiche comprendono anche virus e funghi (alcuni non ancora studiati), che, appartenendo alla cosiddetta materia oscura microbica, potrebbero avere un ruolo rilevante nella psoriasi. Inoltre l’analisi a livello di ceppo dei batteri più abbondanti evidenzia specificità individuali». Cosa significa? Che ogni persona potrebbe avere un suo particolare corredo batterico.