Cerea presidente nomina in forse L’ateneo valuta
TRENTO Una nomina in forse. È quella del professor Gianfranco Cerea alla presidenza di Cassa del Trentino Spa. La riconferma, dopo un mandato di tre anni, è arrivata il 30 aprile, ma oggi sorgerebbero dei dubbi sulla compatibilità dell’incarico con quello di docente all’Università di Trento. Con un’interrogazione presentata da Filippo Degasperi (Cinque stelle) la questione arriva in consiglio provinciale. La nomina di Cerea è fino al 2017. Ma a mettere un bastone tra le ruote alla carriera del professore sarebbe un decreto legislativo (il 165 del 2001) che, come ricorda Degasperi, «prevede che il pubblico dipendente prima di assumere incarichi esterni debba richiedere ed ottenere l’autorizzazione da parte dell’amministrazione di appartenenza». Lo stesso consigliere nell’interrogazione presentata al presidente Dorigatti fa riferimento ad «alcune circostanziate segnalazioni pervenute dagli ambienti universitari» e chiede «se il soggetto citato abbia assolto agli obblighi previsti dal decreto, se l’Università abbia rilasciato la prevista autorizzazione e quali siano, in generale, le conseguenze nell’ipotesi in cui l’autorizzazione dell’amministrazione manchi». Se dagli ambienti vicini al professore arriva una netta smentita della presunta mancanza dell’autorizzazione, le voci di una situazione dubbia sono insistenti. «Il professor Cerea ha fatto la richiesta — chiarisce il rettore dell’ateneo Paolo Collini — solo che, visto che erano sorti dei dubbi di recente, si è chiesto un parere ufficiale all’avvocatura dello Stato». La questione risale a «qualche settimana fa», precisa: «Per i tre anni precedenti non c’erano dubbi, poi in base a una valutazione più recente si è visto che la cosa poteva essere vista in modo differente». «Si è voluto capire a quali condizioni sarebbe autorizzabile — rassicura Collini — Non è impossibile che il professore svolga questi compiti. Una via c’è: si tratta di capire se va bene alla Provincia e a lui».